Visita papale: proteste delle famiglie dei detenuti palestinesi

 

Gaza. Lunedì, i familiari dei prigionieri palestinesi rinchiusi nelle carceri d’Israele si sono accampati davanti alla Croce Rossa di Gaza per protestare contro la visita di Papa Benedetto XVI a casa del soldato israeliano Gilad Shalit, catturato tre anni fa durante un'operazione militare contro la Striscia.

I familiari hanno così sollecitato il Santo Padre a riservare ai loro figli le stesse attenzioni dedicate a Gilad, visitando le famiglie palestinesi dei detenuti e premendo sul governo israeliano per la liberazione di questi ultimi.

Il padre del prigioniero palestinese ‘Ali as-Sarafati ha anche rivolto un appello alle organizzazioni per i diritti umani, insistendo su come sia ingiusto che Papa Ratzinger si sia preoccupato maggiormente di un singolo israeliano e abbia ignorato più di 11.000 palestinesi trattenuti nello stato ebraico.

Mwafeq Hamid, direttore delle relazioni generali dell’Organizzazione di Gaza per i detenuti e gli ex-detenuti, ha inviato un messaggio al pontefice, incoraggiandolo a salire su un aereo che lo porti in visita alla Striscia di Gaza: “I nostri prigionieri – ha aggiunto – stanno soffrendo più dell’israeliano Gilad Shalit, dal momento che a loro vengono negati i più semplici diritti umani della Quarta Convenzione di Ginevra”.

A questo proposito, Hamid ha ricordato che la direzione delle carceri israeliane ha punito qualcosa come 240 prigionieri per aver rifiutato d’indossare l’uniforme arancione, impedendo loro di accedere ai servizi igienici e persino di pranzare.

Ha quindi invitato il presidente palestinese Mahmud ‘Abbas a intervenire a livello internazionale per spingere Israele a rilasciare i palestinesi incarcerati, in particolare i detenuti politici. Ha inoltre denunciato l’ininterrotta campagna israeliana di arresti e detenzioni ai danni di palestinesi catturati durante l’attacco a Gaza, che lo stato sionista ha definito “combattenti illegali”.

(Fonte: Maan News)


 

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