Voci dai movimenti militanti palestinesi con le violenze israeliane

Gaza – Infopal. Il movimento del Jihad Islamico ha organizzato ieri sera dimostrazioni a Gaza City, protestando contro gli assalti dei coloni israeliani nelle città e nei villaggi palestinesi in Cisgiordania e all’interno d’Israele.

Il leader del movimento, Khader Habib, ha tenuto un discorso di fronte a centinaia di manifestanti, che chiedevano solidarietà per il villaggio di Safa, a nord di Hebron, invaso ieri mattina da coloni sionisti e forze militari.

L’attacco ha avuto come conseguenza il ferimento di 38 persone, 11 delle quali sono state colpite dalle pallottole dei soldati israeliani.

Per questo, i manifestanti di Gaza hanno intonato cori d’incoraggiamento alla resistenza ininterrotta contro le aggressioni a Gerusalemme, Hebron, Umm al-Fahim, Acri e Giaffa. Nei loro slogan, oltre a questo, invocavano anche l’interruzione di ogni tipo di collaborazione con Israele.

“La resistenza è la risposta naturale di un popolo sotto il peso dell’occupazione, dell’assedio e delle violenze”, ha detto Khader Habib. “Vogliono scacciarci ancora una volta, e farci vivere una nuova Nakba, ma non accadrà, perché resteremo nelle nostre terre”.

Le Brigate al-Qassam, l’ala armata di Hamas, ha affermato nella stessa giornata di ieri che le operazioni di resistenza ai danni d’Israele aumenteranno finché quest’ultima continuerà a compiere attacchi terroristici contro il popolo palestinese, oltre a proseguire la giudaizzazione di Gerusalemme, che ha raggiunto un livello di pericolosità senza precedenti.

In una dichiarazione pubblicata sul sito online di al-Qassam, il portavoce Abu ‘Obaydah ha sottolineato che “la presenza dell’occupazione costituisce una ragione naturale, oltre che sufficiente, perché i palestinesi si difendano con tutti i mezzi a loro disposizione”.

Abu ‘Obaydah ha anche evidenziato il fatto che “non si è manifestata alcuna differenza tra i vari governi israeliani in termini di criminosità e sete di sangue, eccetto per la forma in cui ognuno di essi ha espresso le proprie idee estremistiche”.

Quasi a conferma delle parole del mujahid, la radio ebraica ha citato ieri il capo dello Stato Maggiore delle forze di occupazione, Gabi Ashkenazi, secondo il quale Israele non esiterebbe a intraprendere un’altra guerra nella Striscia di Gaza, se vi fosse costretta.

 

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