Voto dell’ONU sulle colonie: astensione USA?

La BBC ha riferito ieri che gli Stati Uniti potrebbero decidere di astenersi, in un'eventuale votazione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla costruzione illegale di colonie ebraiche nella Gerusalemme occupata.

La questione è stata sollevata la settimana scorsa durante un incontro tra un alto funzionario Usa e il ministro degli Esteri del Qatar, shaykh Hamad Bin Jassim ath-Thani.

Come riporta anche Israeli Ynet News, il funzionario ha affermato che gli Stati Uniti stanno prendendo seriamente in considerazione la possibilità di astenersi in caso di voto sulla questione degli insediamenti.

Ath-Thani aveva chiesto se gli Usa avrebbero garantito di esimersi dall'uso del veto sull'argomento.

Gli Stati Uniti hanno già utilizzato il loro potere di veto per bloccare numerose risoluzioni Onu che avrebbero colpito Israele e le avrebbero ordinato di ritirarsi completamente dai territori arabi e palestinesi occupati, o che comunque avrebbero danneggiato gli interessi israeliani.

Alcune fonti israeliane sostengono tuttavia che lo stato sionista avrebbe intaccato gravemente i suoi rapporti con gli Stati Uniti sfidando l'amministrazione Obama e approvando altre 1.600 unità edilizie destinate ai coloni ebraici di Gerusalemme est.

Israele ha per di più annunciato il piano mentre il vice presidente Usa Joe Biden si trovava in visita in Medio Oriente, nel tentativo di rilanciare le trattative indirette Palestina-Israele.

Come risultato, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmud Abbas si è ritirato dalle trattative per protestare contro gli abusi israeliani.

Secondo Israele, Gerusalemme sarà sempre la sua “capitale indivisa”, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu ha recentemente affermato che la Città Santa non è una colonia, e che il suo governo e tutti gli altri che gli succederanno a Tel Aviv continueranno a costruirla.

Gerusalemme est è in effetti una parte importante dei Territori palestinesi che Israele ha occupato illegalmente dopo la guerra del giugno 1967. Nonostante Israele ritenga la città la propria “capitale indivisa”, la comunità internazionale la considera un'area occupata.

L'incontro di martedì scorso tra Obama e Neyanyahu, che avrebbe dovuto vertere sulla questione della Città Santa, è terminato senza alcun commento o comunicato per la stampa.

Durante il programma della Cnn “State of the Union”, il consigliere della Casa Bianca David Axelrod ha tuttavia dichiarato che si è trattato di un incontro informale e amichevole, nonostante le presunte tensioni tra i due stati.

Almeno 300.000 coloni ebrei vivono in diversi insediamenti della Cisgiordania occupata, e altri 180.000 si sono attualmente stabiliti a Gerusalemme est.

 

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