‘We’re the Law’: in GB si cambiano le regole per salvare i leader sionisti da un meritato processo

Agenzie. Il primo ministro britannico Gordon Brown prevede di bloccare l'azione di organizzazioni private che, nell'ambito di una disputa diplomatica con Israele, chiedono l'arresto di ufficiali esteri per “crimini di Guerra”, ha scritto egli stesso sul “Daily Telegraph”.

A novembre, una corte londinese aveva spiccato un mandato d'arresto per l'ex ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni, in seguito alla richiesta di legali che rappresentano i palestinesi uccisi nella recente aggressione a Gaza. Il mandato d'arresto fu ritirato dopo che la Livni ebbe cancellato la prevista visita nel Regno Unito. Da quella data, non ha più provato ad entrarvi.

La Livni è stata ministro degli Esteri durante l'aggressione del 2008-2009 che ha causato la morte di oltre 1.400 palestinesi e di 13 israeliani.

Una missione dell'ONU inviata a Gaza per verificare i fatti, guidata dal giudice sudafricano Richard Goldstone, ha stabilito che gli israeliani e le milizie palestinesi hanno commesso “crimini di Guerra”.

Pare che Brown intenda porre delle restrizioni allo statuto britannico di 'giurisdizione universale', che consente di giudicare sul suolo britannico le personalità straniere accusate di “crimini di guerra”.

“Come possiamo constatare, esiste un concreto rischio che ciò venga strumentalizzato da organizzazioni politicizzate o da individui che intendono mettersi in mostra, ma consapevoli che non vi è alcuna possibilità che il caso da essi sollevato venga giudicato in un tribunale”, ha scritto Brown sul “Daily Telegraph”.

“Talvolta si tratta di persone che rappresentano Paesi ed interessi coi quali il Regno Unito deve relazionarsi se vogliamo difendere l'interesse nazionale ed estendere la nostra influenza nel mondo”, ha aggiunto.

In base alla vigente legge britannica, anche singoli individui possono intraprendere un'azione legale per “crimini di guerra” rivolgendosi ad un magistrato per un mandato d'arresto o una citazione in giudizio.

Secondo la Reuters, il segretario alla Giustizia Jack Straw ha affermato che il governo britannico prevede di eliminare la possibilità che singoli cittadini possano richiedere un mandato d'arresto per “crimini di guerra”, mentre si prevede di restringere tale facoltà ai pubblici ministeri.

La Livni ha ben accolto, sempre sul “Telegraph”, i commenti di Brown: “Attualmente nel Regno Unito è consentito agli elementi più cinici di approfittare di questo sistema. Il mandato di cattura spiccato contro di me costituisce un'assurdità nell'utilizzo della legge”.

I gruppi che si battono per il rispetto e la difesa dei diritti umani si oppongono ai cambiamenti paventati da Brown. Benjamin Ward, direttore di Human Rights Watch in Europa, ha detto ad Aljazeera che “sarebbe preoccupato per qualsiasi proposta mirata ad abolire la possibilità data a singoli cittadini di perseguire simili crimini”.

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