Nazareth-Quds Press. Il ministro della guerra israeliano, Moshe Yaalon, ha escluso la “soluzione a due stati” come risoluzione politica tra Tel Aviv e l’Autorità palestinese, in quanto “non applicabile”.
In un comunicato stampa pubblicato dai media ebraici, venerdì 20 marzo, Yaalon ha dichiarato: “I palestinesi sono legati a Israele come i gemelli siamesi e perciò non è possibile applicare l’idea della divisione totale”.
Inoltre egli ritiene che è difficile immaginare un’entità palestinese economicamente sostenibile a causa di problemi e ostacoli che permangono lungo il percorso, come le infrastrutture, l’energia elettrica, l’acqua e risorse naturali controllate dall’Autorità di occupazione israeliana.
In un contesto correlato, fonti politiche israeliane hanno affermato che “non si può imporre a Israele una soluzione mettendo in pericolo la sicurezza dei cittadini”. E hanno aggiunto: “Invece di cercare scuse per fare pressione su Israele, la comunità internazionale dovrebbe farle sul presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, che è fuggito dal tavolo delle trattative e si è alleato con Hamas e lavora contro Israele alla Corte internazionale dell’Aia”.
Traduzione di Nadia El Mansouri