Ya’alon: non ci sono prove sufficienti per processare i terroristi di Douma

dawabshafamilypnnImemc. Martedì, Moshe Ya’alon, il ministro della Difesa israeliano, ha affermato che i terroristi che hanno incendiato la casa della famiglia Dawabsha, uccidendo un bambino e suoi genitori, sono stati identificati, ma le prove della corte contro di loro “non sono sufficienti”.
Parlando alla radio dell’esercito, Ya’alon ha ammesso si è trattato “chiaramente un attacco terroristico ebraico”, del quale lui “si vergogna”, aggiungendo, tuttavia, che “Israele non ha prove sufficienti contro gli imputati per arrestarli o intentare un’azione”.
La rivelazione arriva a seguito di una simile ammissione da parte del ministro per la Sicurezza Interna, Gilad Erdan (Likud), di due settimane fa: Erdan aveva affermato che non c’erano prove per processare i sospetti.
Giovedì, uno dei sospetti è stato assegnato agli arresti domiciliari. 
Il 31 luglio, il villaggio di Douma fu scosso da un attacco incendiario commesso da coloni israeliani estremisti che attaccarono e incendiarono una casa, mentre la famiglia stava dormendo all’interno. 
L’attacco terrorista portò alla morte immediata di Ali Dawabsha, di 18 mesi, mentre suo padre, Sa’ad morì a causa delle ustioni una settimana dopo, e la madre Riham, dopo un mese. Soltanto Ahmad Dawabsha, di quattro anni, è sopravvissuto all’attacco terrorista, ed è internato nell’Unità di Terapia intensiva da quattro mesi.