Zacarias Moussaoui: nel ‘90 i principi sauditi finanziavano al-Qaeda

PressTv. Un ex militante di al-Qaeda incarcerato negli Stati Uniti ha raccontato agli avvocati che membri della famiglia reale saudita avevano fornito milioni di dollari al gruppo terrorista nel ’90.

Martedì Zacarias Moussaoui, un cittadino francese 46enne, ha fatto questa rivelazione in una testimonianza registrata in una corte federale di New York dagli avvocati delle vittime degli attacchi dell’11 settembre, che accusano Riyadh di sponsorizzare al-Qaeda.

Moussaoui ha fatto una lista di donatori di Al-Qaeda durante il periodo di comando di Osama bin Laden che include funzionari sauditi “estremamente famosi”, fra cui il principe Turki al-Faisal, allora capo dell’intelligence saudita; il principe Bandar Bin Sultan, per lungo tempo ambasciatore negli USA; e il principe Al-Waleed bin Talal, un famoso uomo d’affari miliardario.

“Shaykh Osama voleva tenere un registro dei donatori che contribuivano al jihad”, ha detto Moussaoui, a cui è stato dato l’ergastolo nel 2006 dopo che aveva ammesso le accuse di terrorismo in seguito agli attacchi dell’11 settembre.

Ha dichiarato di aver incontrato a Kandahar, in Afghanistan, un funzionario saudita dell’ambasciata a Washington per discutere un attacco terroristico all’interno degli Stati Uniti. Avrebbe dovuto incontrare di nuovo lo stesso funzionario a Washington per trovare un luogo “adatto per lanciare un attacco stinger” contro l’Air Force One.

Moussaoui, che dal 2006 sta scontando l’ergastolo a Florence, in Colorado, trattava direttamente con alti funzionari sauditi, incluso il principe Turki.

L’ambasciata saudita a Washington ha negato le accuse, definendo Moussaoui “un criminale squilibrato i cui stessi avvocati avevano presentato le prove della sua incapacità mentale”. Ha poi sostenuto che le dichiarazioni di Moussaoui sembrano volte a danneggiare i legami fra Arabia e Stati Uniti.

I funzionari USA affermano che gli attacchi erano stati eseguiti da terroristi di al-Qaeda, però molti analisti sostengono che si era trattato di un’operazione sotto falsa bandiera e che bin Laden era solo uno spauracchio per il complesso militare-industriale statunitense.

Numerosi analisti credono che elementi canaglia all’interno del governo statunitense abbiano orchestrato o perlomeno incoraggiato gli attacchi dell’11 settembre, per rilanciare l’economia USA e avanzare con l’agenda sionista.

In un’intervista di Press Tv ad aprile dello scorso anno, lo studioso americano Kevin Barrett aveva dichiarato che le agenzie di intelligence statunitense, Israele e l’Arabia Saudita avevano giocato un ruolo importante nella pianificazione degli attacchi.

Ha aggiunto: “Infatti non ci fu alcun dirottamento l’11 settembre. Fu un dirottamento simulato e di fatto fu un attacco militare”.

Gordon Duff, editore di “Veterans Today” e co-fondatore di “Scholars for 9/11 Truth”, ha discusso l’argomento dell’11 settembre in numerosi articoli e interviste.

In uno di questi articoli, Duff scrive che il Mossad israeliano aveva lavorato con l’amministrazione Bush per pianificare ed eseguire l’atrocità dell’11 settembre.

In un’intervista con Press Tv del settembre 2014, Duff ha dichiarato che gli attacchi terroristici dell’11/09 erano stati un “evento programmato”eseguito segretamente dai neo-conservatori al Pentagono in collaborazione con le agenzie di intelligence statunitensi e israeliane. “Un evento programmato che implicava collusioni fra la CIA, i neoconservatori nel Dipartimento della Difesa e il Mossad”.

Traduzione di F.G.