Zahhar: rivoluzioni arabe contrastate duramente dall’Occidente

Gaza-InfoPal. Mahmoud Zahhar, leader di spicco del movimento di resistenza islamico, Hamas, ha affermato che l’instabilità nei paesi arabi, teatro di rivoluzioni di cambiamento, soprattutto Egitto e Tunisia, “è dovuta ad interferenze di potenze estere ostili agli arabi”.

Zahhar ha dichiarato che le rivoluzioni arabe “sono duramente contrastate dall’Occidente e da altre potenze ostili ai palestinesi e agli arabi, perché tali rivoluzioni hanno risvegliato la forza del pensiero arabo, rendendolo vigile alle cospirazioni”.

Durante un seminario del titolo “il rapporto di Gaza/Palestina con la Repubblica araba d’Egitto”, tenuto a Gaza, mercoledì 27 marzo, il leader di Hamas ha affermato che il suo movimento è dalla parte di tutti gli arabi e ha beneficiato delle rivoluzioni.

Respingendo le accuse sul coinvolgimento del suo movimento nell’omicidio di 16 soldati egiziani, avvenuto nella penisola del Sinai, nei pressi di Rafah, egli ha affermato: “Le armi di Hamas e di tutte le fazioni palestinesi sono rivolte contro l’occupazione israeliana, e non contro i paesi arabi”.

Ha aggiunto: “Sui media egiziani, ogni giorno scorgiamo una o due notizie false sulla Striscia di Gaza e Hamas”. E ha attribuito la responsabilità di tali costruzioni ad alcuni elementi appartenenti agli apparati di sicurezza dell’Autorità palestinese (Anp).

Zahhar ha invitato tutte le parti egiziane a “sostenere la resistenza ed esporre coloro che divulgano le notizie false”, sottolineando la necessità di “lavorare seriamente per la riapertura del valico di Rafah, per sostituire le gallerie sotterranee, a cui i palestinesi hanno fatto ricorso data l’eccezionalità del caso”.

Il leader palestinese ha ribadito l’importanza di costruire buoni rapporti su tutti i livelli e con tutte le correnti egiziane, “per estendere i ponti di fiducia”. Ha anche invitato ad una cooperazione palestinese-egiziana su tutti il livelli, specialmente in materia di sicurezza, allo scopo di scoprire le verità.

Dal canto suo, l’ambasciatore egiziano, Yasser Othman, partecipando al seminario con una videoconferenza, ha dichiarato: “La Striscia di Gaza era, e lo è ancora, un fronte avanzato per la difesa della sicurezza nazionale egiziana”, osservando che “la vicenda dell’uccisione dei soldati egiziani a Rafah è ancora sotto l’esame delle autorità competenti”.