Zapatero con la kefiah sulle spalle. Dal Corriere.

Da www.corriere.it

Il caso
Zapatero con la kefiah. Crisi Spagna-Israele
Il regalo di un palestinese mette in difficoltà il premier. Accuse di «antisemitismo», la comunità ebraica protestaSTRUMENTI

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MADRID ‹ Tensione diplomatica fra Spagna e Israele dopo che il premier José Luis Rodríguez Zapatero ha duramente criticato «l’uso sproporzionato della forza che non permette la difesa delle persone innocenti che perdono la vita» e dopo che lo stesso Zapatero è uscito in prima pagina su quasi tutti i quotidiani fotografato, con il suo sorriso beato, con una kefiah palestinese sulle spalle.

Il tradizionale copricapo, reso famoso da Yasser Arafat come simbolo di resistenza del suo popolo, era stato depositato sulle spalle del leader spagnolo da un giovane palestinese al momento di farsi fotografare con lui durante il festival internazionale della gioventù socialista svoltosi ad Alicante. A questa riunione avevano partecipato 3.000 giovani delegati venuti da molti Paesi e non mancavano palestinesi ed israeliani. Fonti del partito socialista hanno affermato che il premier era stato colto alla sprovvista e non avrebbe voluto farsi ritrarre con la kefiah, a maggior ragione in questo momento. In realtà non appare né sconcertato né arrabbiato.

La fotografia, per il suo valore iconografico e simbolico, è stata commentata ancor più delle critiche verbali a Israele.
Il quotidiano El Mundo ha parlato di «un grave errore nel peggiore momento della crisi» in Medio Oriente. E il portavoce per gli Affari internazionali del Partito popolare, principale forza dell’opposizione, ha definito «infelice e inopportuna» la foto e ha accusato il governo socialista di «antisemitismo, antisionismo, fobia antisraeliana» e dell’uso di due pesi e due misure nel giudicare i drammatici eventi di questi giorni.
Un leader della comunità ebraica spagnola ha rincarato la dose esprimendo la «profonda indignazione» della sua gente di fronte alla posizione assunta dal governo spagnolo nel conflitto. E l’ambasciatore israeliano a Madrid Victor Harel ha definito «propagandistiche» le accuse di Zapatero ricordando che Gerusalemme non si confronta soltanto con i sequestri ma con «diecimila missili a lunga gittata di fabbricazione iraniana e siriana in mano al gruppo terrorista».

«Le relazioni fra Spagna e Israele non attraversano il loro momento migliore… La Spagna ha espresso critiche molto dure e ingiuste verso Israele che vanno oltre le posizioni dell’Unione Europea», ha affermato l’ambasciatore, che ieri mattina ha partecipato a un forum economico assieme al ministro degli Esteri spagnolo Moratinos. Costui ha risposto al tornado di proteste dichiarando che non tollererà nessuna accusa di antisemitismo contro il suo capo del governo. Ha invitato tutti a non trarre conclusioni politiche dalla foto con la kefiah palestinese, descritta come un gesto di amicizia nei confronti di un giovane palestinese. Moratinos, che conosce il Medio Oriente in prima persona essendo stato ambasciatore in varie capitali arabe e inviato speciale dell’Unione Europea nell’area, ha sottolineato che l’antisemitismo nulla ha da spartire con «critiche leali» ad Israele.

Gli stessi giornali conservatori rilevano che Moratinos ha una posizione un poco diversa da quella del suo capo.
Anche il ministro degli Esteri critica «la reazione sproporzionata» di Israele ma addebita più chiaramente la responsabilità di quanto sta accadendo a Hezbollah e ad Hamas. «La Spagna è amica di Israele ‹ ha detto il ministro ‹ e siamo chiaramente preoccupati per la situazione di questo Paese. Non accetto lezioni di antisemitismo da nessuno. Però trovo normale potere criticare delle azioni del governo israeliano che la maggioranza del popolo spagnolo giudica erronee».

Mino Vignolo
21 luglio 2006

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