08 Storia della Palestina: accordi di pace

ALTRI ACCORDI

DA OSLO A SHARM EL-SHEIKH

OSLO – PROCESSO DI PACE (9 – 10 settembre 1993)
Negoziati segreti che iniziarono in Norvegia tra membri dell’OLP e
rappresentanti del Governo Israeliano e portarono a un reciproco
riconoscimento in data 9 – 10 settembre del 1993, delineando anche le
linee per futuri accordi nel tentativo di risolvere il conflitto
israeliano – palestinese.

DICHIARAZIONE DI PRINCIPI (13 settembre 1993)
Accordi raggiunti tra membri dell’OLP e rappresentanti del Governo
Israeliano, segretamente negoziati a Oslo e firmati a Washington DC, il
13 Settembre 1993. Prevedono le linee guida per futuri negoziati e
cinque anni a interim di Autonomia Palestinese in Cisgiordania e nella
Striscia di Gaza, seguite da un insediamento permanente basato sulle
Risoluzioni 242 e 338. Posticipano problemi difficili come Gerusalemme,
profughi, insediamenti israeliani nei Territori Occupati, acqua e
sicurezza dei confini.

GAZA-JERICHO – ACCORDI DI AUTONOMIA (4 maggio 1994)
Ci si riferisce a questi accordi anche come Accordi del Cairo o Accordi
di Oslo I. Firmati il 4 Maggio 1994 tra Yitzhak Rabin e Yasser Arafat,
definiscono la prima fase dell’Autonomia Palestinese in Gaza e Gerico,
il ridispiegamento israeliano e l’istituzione del Governo Autonomo
Palestinese. Gli israeliani detengono il controllo degli insediamenti,
delle basi militari e della sicurezza. Il periodo ad interim scadeva il
4 Maggio 1999 e fu oggetto di dibattito l’eventualità o meno di
dichiarare uno Stato Palestinese.

ACCORDI SULLA CISGIORDANIA E STRISCIA DI GAZA (28 settembre 1995)
Vengono anche detti Accordi di Taba o Oslo II. Conclusi il 26 Settembre
1995 e firmati a Washington DC il 28 settembre 1995 da Yitzhak Rabin e
Yasser Arafat – alla presenza del Presidente Clinton (U.S.A.), del
Presidente Mubarak (Egitto) e del Re Hussein (Giordania). Definiscono
la seconda fase dell’Autonomia Palestinese, estendendola ad altre zone
della Cisgiordania, che viene divisa in Area A (completa giurisdizione
civile palestinese e sicurezza interna), Area B (completa giurisdizione
civile palestinese, sicurezza interna condivisa con gli israeliani) e
Area C (completo controllo in mano agli israeliani). Inoltre vengono
definiti i poteri del Consiglio Legislativo Palestinese (da eleggere).
Fu stabilito che Ottobre 1997 sarebbe stata la data per il
completamento del ridispiegamento israeliano dai Territori Occupati e
Ottobre 1999 per il raggiungimento dello status finale.

DICHIARAZIONE DI BARCELLONA (27 – 28 novembre 1995)
Dichiarazione adottata alla Conferenza euro-mediterranea tenutasi il 27
e 28 Novembre 1995 a Barcellona, dai Ministri degli Esteri dei 15 Stati
membri dell’UE e quelli dei 12 Paesi del Mediterraneo (Algeria, Cipro,
Egitto, Israele, Giordania, Libano, Malta, Marocco, Siria, Tunisia,
Turchia e Autorità Nazionale Palestinese). Consiste di tre capitoli:
cooperazione politica, economica e sociale, culturale e umana.

ACCORDI DI HEBRON (15 gennaio 1997)
Il 15 Gennaio 1997 Israele si impegnò a ritirarsi dall’80% della città
di Hebron (H1), ma si tenne il controllo su un’area occupata da 450
coloni e 35.000 palestinese del centro (20%, H2). La zona H2 include la
città vecchia, la tomba Abramo e sette insediamenti (Abrham Avino, Bet
Hadasah, Bet Romano, Ramat Yashai, Tel Rumaida, Nashum
Horse/YehudaBarqousha, Rachel Salonique).

MEMORANDUM DI WYE RIVER (23 ottobre 1998)
Accordi per la realizzazione degli Accordi di OSLO II e la ripresa dei
colloqui per lo status finale firmato il 23 Ottobre 1998. Il secondo
ridispiegamento dal 13% della Cisgiordania (1% sotto sovranità
Palestinese e 12% sotto sovranità congiunta con Israele), previsto da
Oslo II (da completare nell’Aprile del 1997) viene diviso in tre fasi.
Altri punti principali erano: cambi nella Carta dell’OLP, apertura
dell’aeroporto a Gaza, apertura dei passaggi di sicurezza tra Gaza e
Cisgiordania, riduzione del numero dei poliziotti palestinesi e
rilascio dei prigionieri palestinesi. Gli israeliani si ritirarono dal
2% dei territori vicino a Jenin, fu aperto l’aeroporto di Gaza, ridotto
il numero dei poliziotti palestinesi e alcuni prigionieri furono
rilasciati ma non erano prigionieri politici. A Dicembre del 1998 la
Knesset votò per le nuove elezioni (Maggio 99), per cui gli accordi
furono sospesi nella loro realizzazione. Wye River non prevedeva una
mappa dettagliata del ridispiegamento israeliano, ci furono solo delle
assicurazioni informali che il ridispiegamento sarebbe avvenuto nella
parte a nord della Cisgiordania (primo ridispiegamento), nella zona di
Ramallah (secondo) e attorno a Hebron (terzo).

ACCORDI DI SHARM EL-SHEIKH (4 settembre 1999)
Detti anche WYE RIVER II, si tratta di accordi per la realizzazione di
WYE RIVER I. Firmati dal nuovo primo ministro Israeliano Ehud Barak e
da Yasser Arafat a Sharm El-Sheikh il 4 Settembre 1999, testimoni M.
Albright, Mubarak, Abdullah II. Si concordava che Israele si sarebbe
ritirato in tre fasi da altri 11% della Cisgiordania, avrebbe
rilasciato 350 prigionieri politici palestinesi, aperto i passaggi di
sicurezza tra la Striscia di Gaza e La Cisgiordania e iniziato i
colloqui per lo status finale il 13 Settembre 1999, per giungere a una
bozza in Febbraio 2000 e alla pace finale nel Settembre 2000. Israele
concordava quanto segue:
– 15 Settembre 1999: trasferimento del 7% di area C ad area B
– 15 Novembre 1999: 3% da C a B, 2% da B ad A
– 20 Gennaio 2000: 1% da C ad A, e 5,1% da B ad A
Come per gli accordi di Wye River non furono consegnate mappe dettagliate per individuare precisamente le aree in questione.

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