Dati: in una settimana le forze israeliane hanno ucciso un Palestinese e ne hanno feriti altri 110

Quds Press. Secondo i dati forniti dal Centro Palestinese per i Diritti Umani le forze d’occupazione, nel periodo compreso tra il 17 ed il 23 ottobre scorsi, hanno ucciso un cittadino palestinese, ferendone altri 110. Tra essi 48 bambini, due donne e 3 paramedici.

I dati ricevuti da Quds press nella giornata di giovedì specificano inoltre che 100 civili, tra i quali 46 bambini, sono rimasti feriti durante lo svolgimento delle grandi Marce del Ritorno nella Striscia di Gaza orientale.

Il bollettino sottolinea che lo scorso 18 ottobre un cittadino palestinese è stato ucciso dal fuoco delle forze d’occupazione presso il check-point di Jubara, nella Cisgiordania settentrionale, a causa di uso eccessivo della forza da parte dei soldati israeliani, i quali si sono giustificati affermando che il giovane aveva tentato di accoltellarli.

I dati specificano che le forze d’occupazione hanno arrestato 56 Palestinesi, tra cui 3 bambini ed una donna, a margine di 63 incursioni condotte in Cisgiordania e nella Gerusalemme occupata, dove centinaia di coloni hanno invaso i cortili della moschea di al-Aqsa per la terza settimana di seguito.

Si precisa altresì che le forze d’occupazione hanno aperto il fuoco per tre volte in direzione di terreni agricoli ad est della Striscia di Gaza e sei volte contro barche di pescatori poste di fronte al litorale della Striscia.

Il Centro sottolinea inoltre come, oltre ad imporre la chiusura totale di Cisgiordania e Striscia di Gaza durante lo svolgimento delle festività ebraiche della scorsa settimana, le autorità israeliane abbiano improvvisamente istituito 37 nuovi check-point in varie località cisgiordane, arrestando 5 residenti palestinesi, tra i quali un bambino.

Durante la settimana, le forze d’occupazione hanno continuato a perpetrare crimini e violazioni sempre più gravi ed articolate nella Palestina occupata: tutto ciò in spregio al Diritto Internazionale Umanitario nonché alla legislazione a tutela dei diritti umani.

I ricercatori del Centro Palestinese sui Diritti Umani hanno specificato che forze armate e coloni israeliani hanno commesso 129 violazioni nel periodo in oggetto al succitato bollettino (17-23 ottobre).

Il personale del Centro ha certificato 7 violazioni perpetrate dai coloni israeliani, costituite da aggressioni agli agricoltori durante la raccolta delle olive nonché da incursioni presso la moschea di al-Aqsa, avvenute sotto la protezione dei militari di Tel Aviv.

Il rapporto mette in evidenza come la Striscia di Gaza continui a soffrire a causa dell’assedio che, giunto ormai al suo quattordicesimo anno, non mostra alcun segno di miglioramento in termini di circolazione di merci e persone, confermandosi il peggiore nella storia della Palestina occupata.

Il Centro ha inoltre ricordato come le autorità di occupazione stiano continuando a suddividere la Cisgiordania in piccoli cantoni separati l’uno dall’altro, oltre a mantenere chiuse numerose strade sin dall’epoca della seconda intifada.

Si sottolinea altresì come, oltre ai check-point fissi, le forze d’occupazione ne istituiscano anche molti “a sorpresa”, ostacolando la circolazione dei cittadini ed arrestandone molti.

Il bollettino conclude specificando che nella giornata di lunedì (21 ottobre) le forze d’occupazione hanno chiuso il varco di Bait Hanun – Erez (sito nel nord della Striscia) in entrambe le direzioni, con il pretesto delle festività ebraiche.

Traduzione per InfoPal di Giuliano Stefanoni