L’assassino di Muhammad Abu Khdeir sfugge alla condanna per “insanità mentale”

12299153_10207149291664235_7991709194529844938_nBetlemme. Lunedì la Corte distrettuale israeliana di Gerusalemme ha condannato due israeliani per l’omicidio dell’adolescente palestinese Muhammad Abu Khdeir, avvenuto nell’estate del 2014, mentre un terzo sospettato, Yosef Ben David, il capo della banda che ha rapito, assalito e bruciato vivo il 16enne, è sfuggito alla condanna sulla base della sua salute mentale.

L’incriminazione di Ben David, il capo della gang di assassini che rapì, Muhammad, 16 anni, gli fece bere benzina e gli diede fuoco, uccidendolo, è stata sospesa, per permettere una perizia psichiatrica, secondo quanto riportato da Haaretz. L’avvocato del sospetto ha sottoposto alla corte una richiesta di perizia psichiatrica, dichiarando che il suo assistito non sarebbe stato responsabile delle proprie azioni nel momento in cui ha commesso l’omicidio.

I due israeliani trovati colpevoli saranno giudicati il 13 gennaio, secondo l’agenzia news AFP, mentre il 20 dicembre si terrà un’ulteriore udienza per Ben David.

356057CIn seguito alla sentenza, il padre di Abu Khdeir ha dichiarato a Ma’an: “Non accetterò meno di un ergastolo e la richiesta di demolizione delle loro case”. Ha aggiunto: “Non credo nel sistema giudiziario israeliano e voglio vedere se sarà o no giusto. Andremo alla Corte penale internazionale se la corte israeliana mitiga la condanna”.

Tutti e tre i sospetti hanno confessato l’omicidio durante l’interrogatorio della polizia israeliana, affermando che si trattava di una vendetta per il rapimento e l’assassinio di tre adolescenti israeliani. Il gruppo ha guidato per ore prima di trovare una vittima adatta in Abu Khdeir. L’hanno portato in una foresta alla periferia di Gerusalemme e hanno colpito il ragazzo gridando: “Questo è per la famiglia Fogel. Questo è per Gilad, Naphtali e Eyal”, secondo quanto riportato dal sito news israeliano Ynet. Dopodiché gli hanno dato fuoco e sono scappati.

Questa brutale vendetta ha condotto ad ampie manifestazioni e scontri nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est, a un incremento dei lanci di razzi da Gaza, e l’8 luglio all’attuazione da parte di Israele di un’operazione militare su larga scala contro l’enclave mediterranea, che ha ucciso oltre 2,200 palestinesi, fra cui 500 bambini.

(Fonte: Ma’an)

Traduzione di F.G.