PressTV e IMEMC. Così si sono espressi due leader israeliani: Lieberman, Ministro degli Esteri del governo di Israele, e il col. Moshe Levy, a capo del Coordinamento per gli affari di Gaza.
Nessun filtro quindi alle parole di due leader di rilievo in Israele: uno politico ed uno militare.
Nessuna decenza di fronte la catastrofe umanitaria di un milione e mezzo di palestinesi, chiusi da oltre quattro anni in un embargo ingiusto, illegale e senza limite.
Affianco a storie, immagini, drammi familiari e devastazioni personali, i leader israeliani non sono ancora soddisfatti dallo stato di gravità che viene ripetutamente confermato dai dati [forniti da moltissime organizzazioni, tra cui quelle dell'ONU, ndr].
È recente il sondaggio di UNDP che indica l'assedio israeliano su Gaza come la principale causa della crisi umanitaria: è impossibile ricostruire e progettare nel breve periodo.
Le parole dei due leader riportano alla mente la brutalità dell'occupazione israeliana forte della sua strategia di rosicchiare fino all'ultimo, di devastare tutto quanto incontri e di offendere ad oltranza un popolo martire.
Insieme agli aiuti umanitari (materiale edilizio, medicinali e macchinari ospedalieri, beni di prima necessità e materiale destinato a scuole e università), la Freedom Flotilla porta con sé occhi e telecamere per testimoniare.
Questo è quanto aspettano i palestinesi di Gaza: aspettano che questa Flotilla porti la fine dell'embargo.