Nel 2017 attività coloniali israeliane quadruplicate

Quds Press e PIC. Un rapporto ufficiale palestinese rilasciato sabato 14 ottobre rende noto che le attività coloniali nel 2017 sono quattro volte più elevate rispetto a quelle registrate nel 2016, a causa dell’appoggio che ricevono dai governi statunitense e israeliano.

L’Ufficio nazionale per la difesa delle terre e la resistenza contro le colonie dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) ha affermato che Israele ha notevolmente  aumentato il numero di costruzioni coloniali a Gerusalemme e in Cisgiordania.

Secondo l’ufficio del primo ministro israeliano, il Consiglio Supremo per la Pianificazione della cosiddetta amministrazione civile dovrebbe approvare un piano che include la costruzione di circa 3.800 unità coloniali.

L’Ufficio nazionale ha sottolineato che i coloni israeliani considerano queste unità insufficienti e chiedono, guidati dal capo del consiglio regionale di Shomron, Yossi Dagan, la costruzione di nuove tangenziali e aree industriali, il che significa confiscare ulteriori terre ai palestinesi.

Il governo israeliano, secondo statistiche ufficiali, vuole costruire oltre 12 mila unità coloniali entro la fine del 2017, aumentando l’attività coloniale di oltre quattro volte rispetto al 2016.

La notizia è stata confermata attraverso i dati pubblicati dal movimento Peace Now, indicando che 68% dei nuovi piani coloniali si concentrerà sull’espansione casuale degli avamposti.

Il rapporto ha fatto luce sugli attacchi portati avanti da coloni armati contro contadini palestinesi durante l’inizio della stagione di raccolta delle olive, fra cui il rubare i loro raccolti e impedire loro di raggiungere le loro situate vicino alle colonie israeliane.