Shaikh Ra'id Salah, capo del movimento islamico nei Territori del '48, ferito da attacco israeliano.

Sheikh Raed Salah, capo del movimento islamico nei territori palestinesi del ’48, è stato ferito ieri sera tardi, a Gerusalemme, in un attacco delle forze di occupazione israeliane durante una cena di beneficienza.
Fonti di informazione hanno reso noto che Salah è stato trasportato all’ospedale Maqassed con ferite al petto e alla mano dopo che i soldati israeliani hanno lanciato bombe contro i partecipanti alla cena. I medici hanno descritto le sue condizioni come stabili.
In un comunicato stampa, Sheikh Raed Salah ha spiegato che un vasto spiegamento di forze israeliane ha attaccato la cena di beneficienza che si stava svolgendo sul tetto della casa del mufti Gerusalemme, Sheikh Mohammad Hussein, nel quartiere di Wad Al-Jawz.
Salah ha criticato la giustificazione addotta dai soldati israeliani, secondo cui l’attacco sarebbe avvenuto in quanto la riunione "non era legale e la cena non avrebbe dovuto svolgersi".
E ha confermato che tutti i partecipanti hanno rifiutato di eseguire gli ordini dei militari israeliani, che hanno cominciato a sparare bombe lacrimogene e sonore. I feriti sono numerosi.
Da parte sua, Shaikh Hussein ha dichiarato che "questi atti non ci terrorizzeranno. L’assalto a una cena benefica può essere considerato solo come un atto barbarico".

Nella giornata di ieri, Salah aveva rivolto un appello urgente per creare un fondo arabo-islamico internazionale per salvare la Moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme, sottolineando come essa si trovi in una situazione di pericolo mai incontrata prima.

Sheikh Salah aveva aggiunto che le forze israeliane cercano di raggiungere due obiettivi strategici: giudaizzare Gerusalemme e dividere la Moschea di Al-Aqsa tra musulmani ed ebrei in modo da ricostruire il loro presunto tempio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.