UE: insediamenti, una “grave violazione delle leggi internazionali”

Imemc e Wafa. Poco dopo che il governo di Israele ha approvato la creazione di un nuovo insediamento nei sobborghi della città di Gerico, l’Unione Europea ha criticato aspramente tutti gli insediamenti nei territori occupati della Palestina, compresa Gerusalemme Est, definendoli una grave violazione delle leggi internazionali.

“L’Unione Europea ripete che tutti gli insediamenti nel territorio palestinese occupato, compresa Gerusalemme Est, sono illegali secondo le leggi internazionali”, ha detto in un comunicato stampa il portavoce UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Maja Kocijancic.

L’UE ha sollecitato Israele a “terminare ogni attività d’insediamento e smantellare gli avamposti costruiti da marzo 2001 in linea con gli obblighi preesistenti”, così recitava la dichiarazione secondo il WAFA.

La dichiarazione è arrivata dopo che il governo israeliano ha approvato la costruzione di un nuovo insediamento, Mevo’ot Yericho, attualmente un avamposto che si trova a soli 650 metri dall’Area A del lato nord di Gerico.

Questa mossa giunge pochi giorni dopo che il primo ministro Netanyahu ha fatto sapere di voler estendere la sovranità d’Israele sulla Valle del Giordano, altamente strategica, circondando intanto le Aree A e B della Palestina.

La dichiarazione aggiungeva: “Questa decisione segue i recenti annunci sulla possibile annessione della Valle del Giordano e la zona settentrionale del Mar Morto”.

E proseguiva: “Se messi in atto, questi punti costituirebbero una grave violazione delle leggi internazionali, sfiderebbero la fattibilità della soluzione a due stati e minaccerebbero la stabilità regionale e la possibilità di una pace sostenibile”.

La dichiarazione ripeteva che “l’UE non riconoscerà alcun cambiamento dei confini così com’erano stabiliti prima del 1967, compresi quelli di Gerusalemme, eccetto quelli concordati tra le parti; continuerà inoltre a controllare la situazione da vicino, inclusi eventuali passi verso una possibile annessione, e agirà di conseguenza”.

La dichiarazione ha dato voce all’aspettativa dell’UE che entrambe le parti, compreso qualunque futuro governo d’Israele, agiscano secondo le leggi internazionali.

La valle, una striscia di terra fertile che si snoda verso ovest lungo il fiume Giordano, è abitata da 65.000 palestinesi e costituisce circa il 30% della Riva Ovest.

Dal 1967, quando l’esercito israeliano occupò la Riva Ovest, Israele ha trasferito almeno 11.000 dei suoi cittadini ebrei nella Valle del Giordano. Alcuni degli insediamenti in cui vivono furono costruiti quasi interamente su terre palestinesi private.

Le forze armate israeliane hanno inoltre designato circa il 46% della Valle del Giordano come zona militare interdetta dall’inizio dell’occupazione nel 1967, e hanno continuato a utilizzare il pretesto delle esercitazioni militari per spostare con la forza le famiglie di palestinesi che vivevano lì, come parte di una politica di pulizia etnica e per soffocare lo sviluppo palestinese nella zona.

Traduzione per InfoPal di Eleonora Gaier