Walja circondata da colonie, gli abitanti rischiano la deportazione

Betlemme – PIC. Blocco e deportazione sono il destino della cittadina palestinese di Walja. Già durante la Nakba (la catastrofe del 1948), fu divisa in due parti. La parte più ampia fu confiscata dall’occupante sionista e annessa alla parte ovest di Al-Quds (Gerusalemme). Gli abitanti posseggono oramai solo 300 ettari dei 1.700 totali.

Distruzione e colonizzazione.

Le statistiche del consiglio municipale di Walja confermano la distruzione di otto case palestinesi che ospitavano all’incirca 60 persone, rimaste per strada dall’inizio del 2017. Altre 14 case rischiano la demolizione, nella zona di Ain al-Jawira, a nord. Gli occupanti sionisti vogliono divorare il resto della cittadina.

Le autorità di occupazione continuano a prendere di mira Walja, con il muro dell’Apartheid e il filo spinato. La cittadina è una vera prigione a cielo aperto.

Adesso, solo un passaggio conduce a Walja, passando accanto alla colonia Har Jilo, costruita abusivamente sul terreno della cittadina: i coloni vi accedono attraverso una strada che la taglia in due. La strada non è permessa ai palestinesi a causa del muro di separazione.

La cittadina resiste.

3.000 persone abitano a Walja, che si trova a ovest di Betlemme. A nord è delimitata dai terreni di al-Maliha, ormai deserto; a sud da Hossan e Betir; a est dal villaggio da Beit Jala. La parte ovest è sotto l’occupazione sionista dal 1948.

Come tutte le regioni palestinesi, Waldja resiste contro l’occupazione. Il giovane intellettuale Bassil al-A’raj, conosciuto per i suoi scritti a favore della resistenza, ha affrontato il 6 marzo 2017 questa occupazione ostinata. Il giovane farmacista ha pagato con la sua vita e ha reso la cittadina la “Mecca” di ogni persona che sogna la libertà.

Hatem al-A’raj è uno dei prigionieri più anziani, in prigione dal 2003, deve scontare 40 anni di pena. Al-A’raj ncarna tutte le sofferenze di tutti gli abitanti del villaggio.

Una natura affascinante

Waja cattura i suoi visitatori con la bellezza della sua natura, dei suoi 18 corsi d’acqua, dei suoi ulivi, dei suoi fichi, delle sue vigne e di tutte le piante, verdi tutto l’anno.

Ogni turista non potrà passare da Walja senza rendere visita all’albero al-Badawi, l’ulivo più antico della Palestina, di circa 3.500 anni.

Traduzione di Chiara Parisi