Assistenza sanitaria a Gaza sull’orlo del collasso, salito il bilancio delle vittime

RT . L’assistenza sanitaria a Gaza è sull’orlo del collasso, mentre il bilancio delle vittime sale in mezzo a una carenza di forniture mediche e carburante per i generatori degli ospedali, ha avvertito l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). 

Giovedì 10 luglio, l’OMS ha dichiarato che i servizi sanitari palestinesi non sono in grado di gestire l’ondata di persone che necessitano di cure mediche.

“Un ospedale, tre cliniche e un centro per la desalinizzazione dell’acqua in un campo profughi sono stati danneggiati. Altri attacchi aerei e attacchi missilistici sono probabili”, ha detto l’OMS in un comunicato.

“La recente escalation di violenza nella Striscia di Gaza suscita preoccupazioni sulla capacità del governo e del ministero della Salute del territorio palestinese occupato a far fronte al maggior onere di emergenze mediche sul sistema sanitario, dati gli elevati livelli di scarsità di medicinali, monouso e forniture di carburante medico-ospedaliero, e l’aumento del debito sanitario”, ha aggiunto.

L’organizzazione chiede ai donatori di contribuire con 40 milioni di dollari per le forniture sanitarie essenziali per la fine del 2014 e altri 20 milioni per rimborsare il debito dovuto agli ospedali di Gerusalemme Est.

Gli Stati Uniti sono disposti a facilitare il cessate il fuoco.

Nel frattempo, la pressione internazionale è in aumento sia per Israele che per Hamas per sedare il conflitto.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha detto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che Washington è disposta a negoziare un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.

Parlando al leader israeliano, giovedì, Obama ha condannato i razzi lanciati da Gaza e ha detto che Israele ha il diritto all’autodifesa. Tuttavia, ha anche esortato entrambe le parti a non far degenerare la crisi e a ristabilire la calma.

“Gli Stati Uniti restano pronti a facilitare una cessazione delle ostilità, compreso un ritorno al cessate il fuoco del novembre 2012”, dice la nota.
Il presidente russo Vladimir Putin ha esortato Netanyahu a porre subito fine allo spargimento di sangue in una conversazione telefonica, giovedì, esprimendo preoccupazione per le vittime civili. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha anche chiesto un cessate il fuoco immediato durante una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza.

Sempre giovedì, l’ONU ha confermato che il bilancio delle vittime palestinesi è salito a 88, mentre l’Operazione “Confine protettitivo” di Israele ha continuato per un terzo giorno. Almeno 18 bambini sono stati uccisi nella Striscia di Gaza da quando l’operazione è iniziata.

Nonostante il numero crescente di morti tra i civili, l’esercito israeliano sostiene che la sua operazione militare non ha come obiettivo la popolazione di Gaza.

“Questa non è un’operazione a titolo generico contro il popolo di Gaza. Si tratta di una operazione contro Hamas, contro l’organizzazione che volutamente utilizza la popolazione civile di Gaza come scudo umano”, ha dichiarato il portavoce dell’Esercito di Difesa Israeliano, Libi Vice, ad RT.

Egli ha detto che l’esercito israeliano sta prendendo varie precauzioni per proteggere la popolazione civile di Gaza.

“Abbiamo fatto sforzi illimitati per proteggere la popolazione civile nella Striscia di Gaza prima di ogni attacco in corso contro Hamas. Prendiamo le misure che nessun altro militare o nessun altro paese al mondo assume, tra cui messaggi di testo per le persone in aree civili, telefonate alle loro case”.

Il danno alla Striscia di Gaza è devastante, ha detto il giornalista Harry Fear, report per RT da Gaza.

“Tra la popolazione civile, centinaia di case sono state distrutte. E dal nord al sud della Striscia di Gaza, ci sono stati bombardamenti aerei, navali e di terra da quando l’operazione è iniziata”, ha detto.

Fear ha aggiunto che ciò che resta da vedere è se Israele inizierà un’operazione di terra e, oltre ai bombardamenti. “La questione chiave è se sia o meno probabile un’operazione di terra. I funzionari militari israeliani ne hanno escluso la possibilità. Se quello che sta accadendo sia solo una preparazione o una strategia effettiva è ancora da vedere nei prossimi giorni”.

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha invitato Israele e Hamas a proteggere le vite dei civili e degli operatori sanitari.

“L’impatto umano di questo circolo vizioso di violenza armata sta peggiorando di ora in ora”, ha detto giovedì Jacques de Maio, capo della delegazione del CICR in Israele e nei Territori occupati. “I civili devono essere protetti. In tutti i casi, alle ambulanze, agli ospedali e agli operatori sanitari devono essere garantite le condizioni di sicurezza di cui hanno bisogno per svolgere il loro lavoro vitale”.
L’organizzazione ha anche condannato l’attacco alla succursale della Mezzaluna Rossa Palestinese, a Jabaliya, dove i membri dello staff e una dozzina di volontari sono stati feriti e tre ambulanze distrutte il 9 luglio.
Traduzione di Annamaria Bianco