Confisca di tende, associata a pandemia e maltempo, aggrava la situazione nel villaggio di Humsa al-Bqaia

Gerusalemme – WAFA. Martedì, l’amministrazione civile israeliana (ICA), un braccio del governo militare, ha confiscato cinque tende finanziate da donatori assemblate per fornire rifugio alla comunità beduina di Humsa al-Bqaia, nella Valle del Giordano settentrionale, e al loro bestiame. Questo, insieme al maltempo e alla pandemia, ha aggravato la vulnerabilità della comunità palestinese, secondo quanto affermato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) nei territori palestinesi occupati.

Nelle prime settimane di febbraio, la comunità ha subito la demolizione di 62 strutture in tre incidenti, lasciando 60 persone, tra cui 35 bambini, sfollate.

La vulnerabilità della comunità è aggravata dalle previste rigide condizioni invernali e dalla pandemia di COVID-19 in corso, secondo quanto affermato dall’OCHA in un rapporto di aggiornamento sulla comunità palestinese.

I bisogni principali di Humsa al-Bqaia sono la protezione, un riparo adeguato per la popolazione ed un per il loro bestiame. A causa della forte presenza militare e del timore di ulteriori confische/intercettazioni degli aiuti umanitari, anche altri partner hanno scelto di fornire assistenza nelle comunità vicine, a cui possono accedere i membri della comunità di Humsa al-Bqaia.

Nei Territori occupati, dall’inizio del 2021, le autorità israeliane hanno demolito, sequestrato o costretto i palestinesi a demolire almeno 197 strutture di loro proprietà, di cui 77 finanziate da donatori, sfollando oltre 280 persone, tra cui circa 150 bambini. Ciò rappresenta un aumento di oltre il 200% nelle demolizioni in generale e di oltre il 500% nelle demolizioni di strutture finanziate da donatori, rispetto al periodo equivalente nel 2020, secondo quanto affermato dall’OCHA.

L’organizzazione delle Nazioni Unite ha affermato che la sua squadra sta continuando a valutare i bisogni della comunità. Tuttavia, ha aggiunto, per prevenire ulteriori confische ed evitare di mettere la comunità a maggior rischio, è necessario il sostegno della comunità internazionale.