Corte egiziana classifica Hamas come gruppo terroristico

PressTv. Una corte egiziana ha etichettato il movimento di resistenza palestinese, Hamas, come organizzazione “terroristica”, come confermano fonti giudiziarie.

Il verdetto è stato emesso sabato dalla Corte del Cairo per gli Affari Urgenti, con una mossa che potrebbe inasprire ulteriormente le relazioni tra il governo egiziano e il movimento palestinese.

La sentenza arriva alcune settimane dopo che anche le Brigate Ezzedine al-Qassam, l’ala militare di Hamas, sono state definite una organizzazione “terroristica”. La Corte del Cairo per gli Affari Urgenti il 31 gennaio ha rivendicato, con un procedimento legale, che il gruppo era stato coinvolto in recenti attacchi contro le forze di sicurezza egiziane.

Il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri aveva subito rigettato “la decisione della corte egiziana contro le Brigate al-Qassam” aggiungendo che “si tratta di una decisione politica pericolosa che serve solo all’occupazione sionista”.

Una fonte vicina all’ala armata di Hamas ha riferito anche che il movimento di resistenza non vorrebbe più accettare l’Egitto come mediatore tra i Palestinesi e il regime israeliano, dicendo: “Dopo la decisione della corte, l’Egitto non è più un mediatore nelle questioni israelo-palestinesi”.

La reazione di Hamas

A seguito dell’annuncio di sabato della corte egiziana, il gruppo di resistenza palestinese ha emesso una dichiarazione che definisce la decisione della corte come “scioccante e pericolosa”.

“La decisione della corte egiziana di etichettare il movimento di Hamas come una organizzazione terroristica è scioccante e pericolosa, e colpisce il popolo palestinese e le sue fazioni di resistenza”, aggiunge la dichiarazione.

Il movimento ha rilevato inoltre che la decisione “non avrà alcuna influenza sul movimento di Hamas, il quale gode del rispetto di tutta la nazione e dei leader nazionali”.

Le relazioni tra Egitto ed Hamas

A seguito dell’estromissione dell’ex-presidente dell’Egitto, Mohamed Morsi, nel luglio 2013, le relazioni tra governo egiziano ed Hamas, che governa la Striscia di Gaza assediata, sono divenute più tese.

L’Egitto da quel momento ha intensificato la distruzione dei tunnel al confine con Gaza. Più di 1.600 tunnel sono stati demoliti da quando il governo sostenuto dai militari è andato al potere al Cairo l’anno scorso.

All’inizio di gennaio, fonti militari egiziane hanno affermato che i soldati hanno iniziato operazioni per aumentare di altri 500 metri l’estensione della zona-cuscinetto già esistente lungo il confine con Gaza, per portarla ad un chilometro di larghezza.

Le autorità del Cairo hanno deciso di creare la zona-cuscinetto dopo gli attacchi letali nella irrequieta Penisola del Sinai che hanno ucciso più di 30 soldati egiziani nell’ottobre 2014.

I percorsi sotterranei sono le uniche ancore di salvezza per il popolo di Gaza che vive sotto il blocco israeliano. I Palestinesi utilizzano i tunnel per far giungere i rifornimenti essenziali, come prodotti alimentari, gas da cucina, medicine, carburante e bestiame nei territori Palestinesi resi poveri dal blocco israeliano.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi