Diario dalla Prigione di Gaza.

Oggi prende il via l'appuntamento settimanale da Gaza con Vittorio Arrigoni, volontario dell'International Solidarity Movement (*).

Vittorio terrà per Infopal un “Diario da Gaza” in cui racconterà la vita quotidiana nella Striscia sotto assedio.

“Ciao.  Vik salamtek e spero che guarisci presto.

Io oggi ho fatto un primo salto di dabka ma sono ancora esausta mentalmente”.

Così recita l’sms che mi ha inviato l’altra sera Bianca, compagna maltese dell’ISM, in convalescenza dopo essere stata colpita da un cecchino israeliano il 24 aprile scorso, durante una dimostrazione pacifica nei pressi del confine ad  Al Maghazi nel centro della Striscia di Gaza.

Era la vigilia della Liberazione in Italia, qui Israele esercitava in piena libertà la sua carcerazione quotidiana ai danni di più di un milione e mezzo di civili imprigionati.

Il video del ferimento di Bianca esprime più di ogni altro possibile commento quanto stia a cuore il valore della vita ad un soldato israeliano:

http://www.youtube.com/watch?v=jkwb3-RQPcA

La vita di un essere umano che non sia ebreo e israeliano, va da sé.

Con un cratere posto all’altezza della coscia sinistra, la mia amica attivista (che non ha perso il suo sense of humour)  sarà costretta a letto ancora per parecchio tempo, ma tutto sommato è stata fortunata: il proiettile infatti è entrato e fuoriuscito dalle sue carni perforando il tessuto muscolare senza però intaccare l’osso e l’arteria femorale.

Molto peggio è andata ad altri due ragazzi palestinesi feriti durante quella stessa dimostrazione: a tutt’oggi vertono in cattive condizione, ed a Ahmad Salem Deeb, di 21 anni, gambizzato qualche giorno dopo.

Ahmed stava protestando pacificamente nei dintorni di Ash-Shaj'iya, Est di Gaza City, quando un cecchino israeliano lo ha inquadrato nel  mirino e colpito. In questo caso il killer israeliano ha utilizzato un particolare tipo di proiettile, definito gergalmente “Dum Dum”.

E’ bene sapere che il Dum-Dum è un tipo di proiettile per armi leggere studiato per accrescere la letalità dell’arma, in quando esplode all’interno del corpo della vittima. Utilizzato durante la prima guerra mondiale venne successivamente vietato dalla Convenzione di Ginevra.

A quanto pare l’esercito di Tsahal ne deve possedere ampie scorte, e non lesina il suo utilizzo contro civili disarmati avendo dato grande dimostrazione negli anni del suo più totale disprezzo per ogni trattato internazionale o convenzione a difesa dei diritti umani.

Il Dum-Dum progettato per uccidere ha adempito in pieno al suo dovere, sparato nella gamba di Ahmad è esploso recidendo l’arteria femorale. Nonostante ci fosse un’ambulanza a cento metri da dove il ragazzo è stato colpito, Ahmad  non ce l’ ha fatta, è morto poco dopo dissanguato in ospedale.

Nel silenzio più assoluto di media e governi occidentali qui a Gaza stiamo assistendo ad una escalation di attacchi, incursioni, episodi di gratuita violenza che si ripercuotono con virulenza specie contro quei palestinesi che hanno deciso di deporre le armi per abbracciare la lotta non violenta.

Nonostante la lunga fila di morti e feriti, le dimostrazioni  pacifiche vanno avanti ogni giorno in quel tratto di terra vicino al confine che Israele ha di fatto sequestrato adducendo motivi di (sua) sicurezza.

E’ la cosiddetta ‘buffer zone’, che occupa il 30% dei terreni coltivati di tutta la Striscia che di fatto sotto il fuoco dei cecchini israeliani sono diventati inaccessibili ai contadini.  Sono i terreni più fertili.

Sebbene coscienti  dell’immane pericoo, come attivisti dell’ISM continueremo a scortare e accompagnare i civili palestinesi in questa loro forma di lotta non violenta d’ispirazione gandhiana, a costo di morire con loro.

Siamo tutti pronti a morire per questo ideale stupendo che è la libertà di un popolo oppresso.
Ma ovviamente, nessuno di noi è realmente pronto a morire.
E' sempre troppo tardi per morire ed è sempre troppo presto.
Si marcia per la libertà e ormai è come camminare davanti ad un plotone di esecuzione assetato del nostro sangue.

Ci spiace solo morire così,  in silenzio.

Chiediamo troppo?

Restiamo Umani

Vittorio Arrigoni per Infopal.it

Gaza city.

Blog: http://guerrillaradio.iobloggo.com/               

Ps: dal 7 al 9 maggio, a Roma, si terrà CosmoFarma, fiera di prodotti farmaceutici cui parteciperanno migliaia di operatori del settore. Alla Fiera saranno presenti con loro stand l’azienda israeliana TEVA, primo fabbricante mondiale di medicine generiche, e L’Orèal, che ha stabilito Israele come suo centro commerciale nel Medio Oriente.

Invito al boicottaggio e alla protesta.

(*) Vittorio Arrigoni è autore di “Restiamo Umani”, edizioni Il Manifesto, 2009

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