Espansione degli insediamenti a Gerusalemme su 150 ettari di terre della Cisgiordania

Nazareth-Quds Press. Fonti di stampa ebraica hanno rivelato che il cosiddetto leader della “zona estrema” dell’esercito d’occupazione israeliana, Nitsan Alwan, ha emesso una sentenza militare per annullare la classificazione di “zona di aprite il fuoco” dei territori dell’ampia area situata nella valle del Giordano, e ciò al fine di annetterli alle terre ebraiche Ma’ale Adumim presenti sui territori di Gerusalemme occupata.

Nel suo numero pubblicato nella giornata di domenica 3 marzo, il quotidiano israeliano Haaretz ha evidenziato che Alwan ha ratificato l’ordine militare un mese e mezzo fa, e che questi territori classificati come “zona di aprite il fuoco 912”, sono stati sottratti nel 1972 ai loro proprietari palestinesi; territori la cui ampia superficie ammonta a circa 150 ettari: si estendono dall’insediamento di Ma’ale Adumim fino alla parte orientale del Mar Morto, in cui sono presenti basi militari dell’esercito d’occupazione.

La sentenza, emessa il 18 gennaio scorso, prescrive la riduzione della zona di aprite il fuoco per sfruttare al massimo la superficie restante di questo territorio al fine di ampliare l’insediamento Ma’ale Adumim; le autorità dell’occupazione, infatti, hanno messo a punto un piano di costruzione che comprende centinaia di colonie. In questa zona sono in corso dei lavori preliminari di costruzione, ed è stato apposto un cartello con su scritto il nome del progetto, Nufi Adumim, che includerà la costruzione di 88 unità nella prima fase, secondo quanto dichiarato dal quotidino.

L’esercito dell’occupazione ha lavorato attivamente negli ultimi anni per demolire le case dei palestinesi presenti in questa zona, e si rifiuta di rilasciare permessi di costruzione sostenendo di aver bisogno di queste terre per le esercitazioni militari.

Lo scorso gennaio, l’esercito dell’occupazione aveva concesso alle famiglie palestinesi 48 ore per lasciare i territori in cui esse vivono, sostenendo che questi ultimi erano una “zona militare chiusa”. Sono in corso, altresì, attività di rilievo e mappatura per ampliare l’insediamento.

L’esperto israeliano nel settore insediamenti, Durur Itiks, ha avvertito che l’annuncio relativo alle terre coinvolte nella “zona di aprite il fuoco” è un trucco di cui si serve l’esercito israeliano per accaparrarsi delle aree della Cisgiordania e utilizzarle per espandere gli insediamenti.

Traduzione di Patrizia Stellato