Gerusalemme – Ma’an. Lunedì le forze israeliane hanno fatto un raid nell’ospedale al-Makassed di Gerusalemme Est, la terza incursione del genere in due settimane, e hanno preteso di vedere le cartelle cliniche di un adolescente palestinese che era stato ricoverato nella struttura.
La polizia di confine israeliana si è schierata nel cortile dell’ospedale, mentre gli agenti dell’intelligence hanno cercato i dati nei computer amministrativi; avevano un ordine del tribunale che autorizzava la ricerca.
Il dottor Rafiq al-Husseini, direttore dell’ospedale, ha condannato l’incursione e ha richiesto di porre fine alla violazione della privacy dei pazienti.
La polizia israeliana ha minacciato di aprire un’inchiesta contro i dottori che non riferiscano i nomi delle persone ricoverate dopo essere state ferite negli scontri.
Il 29 ottobre le forze israeliane avevano preso d’assalto lo stesso ospedale, sparando gas lacrimogeni, granate stordenti e proiettili d’acciaio rivestiti di gomma durante un sit–in contro le recenti azioni israeliane nell’ospedale. Il giorno stesso l’amministrazione dell’ospedale aveva dichiarato di aver rifiutato di consegnare i file medici dei palestinesi coinvolti negli scontri scoppiati in città. Nei giorni precedenti delle unità speciali sottocopertura avevano preso d’assalto il reparto d’emergenza dell’ospedale, pretendendo di vedere i file in questione.
All’inizio di ottobre, delle forze sotto copertura, vestite come palestinesi, avevano arrestato un paziente palestinese nell’ospedale al–Arabi di Nablus, nella Cisgiordania settentrionale.
A metà ottobre la Mezzaluna Rossa palestinese aveva denunciato le azioni delle forze israeliane contro il suo staff medico, riportando che avevano attaccato un’ambulanza e arrestato un paziente palestinese al suo interno. Aveva dichiarato che si trattava di una “palese violazione” della legge umanitaria internazionale.