Gaza celebra la festa di Eid al-Adha nonostante i tentativi israeliani di sconvolgerla

Gaza-Quds Press. Non appena l’emiro del Qatar ha terminato la sua visita nella Striscia di Gaza, le forze di occupazione israeliane  hanno intensificato le loro aggressioni contro i civili palestinesi.

Dopo sei anni di isolamento, e grazie alla fermezza del popolo palestinese e al sostegno arabo, la situazione di Gaza ha iniziato a migliorare. 

Pochi giorni fa, i palestinesi hanno festeggiato il primo anniversario dell’accordo di scambio dei prigionieri, che ha permesso a più di mille detenuti palestinesi nelle carceri israeliane di vedere di nuovo la luce. 

Tutto ciò doveva culminare con la celebrazione dell’Eid al-Adha, la grande festività religiosa islamica, ma Israele, come sua consuetudine in concomitanza delle ricorrenze religiose, ha avviato la sua macchina da guerra che ha provocato molte vittime palestinesi in soli due giorni.

Le interferenze dell’occupazione.“Ci siamo abituati alle brutali aggressioni che il nemico israeliano ci riserva,  ma riusciremo a celebrare questa festa a dispetto di tutte le sfide e nonostante il sangue versato”, ha dichiarato Ibrahim Moslem, 33 anni, di Gaza.

Moslem ha anche aggiunto al corrispondente di Quds Press che “il destino di noi palestinesi è quello di celebrare le nostre festività con il martirio e il sangue, a differenza di tutti gli altri popoli del mondo”. 

L’occupazione israeliana, come di consueto, cerca di turbare il popolo palestinese intensificando le aggressioni contro la Striscia di Gaza, e quest’anno lo fa a maggior ragione in vista delle elezioni e della sua crisi interna”, ha detto a Quds Press Daoud Mussa, di 23 anni. 

Egli ha anche definito la visita dell’emiro del Qatar, Shaykh Hamad bin Khalifa al-Thani, a Gaza, e l’avvio dei progetti di ricostruzione come “un passo storico e coraggioso, per rompere l’assedio imposto sulla Striscia di Gaza, che ha messo in difficoltà il nemico sionista”.

Martedì 23 ottobre, l’emiro del Qatar, insieme alla consorte Sheikha Mozah, avevano visitato la Striscia di Gaza dando l’avvio ad una serie di progetti del valore di 400 milioni di dollari.

Festa del Sacrificio e della Redenzione. Salah al-Bardawil, dirigente del movimento di resistenza islamico, Hamas, ha dichiarato che Israele non ha nascosto i propri obiettivi dietro all’escalation militare: essa ha espresso la propria furia, rabbia e voglia di vendetta per il successo della visita dell’emiro del Qatar, con la conseguente rottura dell’assedio politico ed economico e l’avvio di progetti vitali per la Striscia.

Al-Bardawil ha anche affermato che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “ha voluto giocare una carta elettorale vincente, battezzata con il sangue dei martiri palestinesi, offerta ai criminali sionisti nella convinzione che il sangue palestinese fosse una merce da scambiare nel mercato elettorale delle mandrie di estremisti”. 

Egli ha anche aggiunto che “Netanyahu ha voluto rovinare la festa di Eid al-Adha al popolo palestinese, ma egli non sa che tale festa rappresenta il sacrificio e la redenzione di persone che non conoscono il dolore, se non come incentivo a dissuadere l’aggressione a qualunque costo”. 

Gioia e dolore. Secondo Bilal Nizar Rayyan, 32 anni, dal nord della Striscia, “la condizione dei palestinesi che celebrano la Eid di quest’anno è la stessa degli anni passati, il nemico sionista ha ucciso dei palestinesi a pochi giorni dalla festa per non permetterci di gioire; d’altronde ciò non era da escludere da un nemico abituato a rovinarci le feste e mischiare le nostre gioie con il dolore”.

E ha aggiunto: “La visita dell’emiro, accolta con favore dagli abitanti di Gaza che aspettavano anche la festa di al-Adha con la speranza di trascorrere dei giorni in pace e senza perdere i propri cari. Tutto ciò non è andata giù ai sionisti, che cercano sempre l’opportunità di guastarci le feste e soffocare la nostra speranza”. 

Fermezza che ha messo in difficoltà l’occupante. Ali al-Nuzali, portavoce del Comitato Popolare per rompere l’assedio su Gaza, ha dichiarato a Quds Press che le forze di occupazione israeliane sono state sconvolte dal fatto che “tutti i loro tentativi, nel corso degli ultimi anni, per sottomettere il popolo palestinese, sono falliti. Il nostro popolo ha vinto”.

Al-Nuzali ha aggiunto che Gaza è diventata “la destinazione degli spiriti liberi di tutto il mondo, essa è presente in tutte le capitali mondiali, e in tutte le conferenze e i forum globali. Ciò ha sconvolto Israele, mettendola in una difficile situazione sia a livello politico che morale, ed esponendo al mondo intero la natura aggressiva dello Stato sionista”. 

Il portavoce ha definito la visita dell’emiro “una vittoria per il popolo palestinese che ha messo in difficoltà i politici israeliani, che l’hanno attaccata pubblicamente affermando che l’emiro ha gettato via il processo di pace. Di conseguenza essi si sono scatenati, hanno dato il via all’escalation, chiuso i valichi di frontiera e impedito al carburante proveniente dal Qatar di raggiungere Gaza”.

La gioia per la liberazione. Da parte sua, l’ex ministro del governo palestinese di Gaza, Mohammed Ramadan al-Agha, ha affermato che il popolo palestinese è “abituato a subire le interferenze dell’occupazione, che aumentano in occasione delle feste, dato che Israele non tollera di vedere la gioia del nostro popolo”.

Al-Agha ha dichiarato a Quds Press che “il nostro popolo ha ancora una riserva di gioia, che verrà espressa nella grande giornata della liberazione, quella della moschea di al-Aqsa: quel giorno la felicità e le gioia entreranno in tutte le case palestinesi”.