Gli USA sono pronti a firmare un accordo di sostegno militare di 38 miliardi di dollari con Israele.

Arabic-hippo.website. Stando a quel che si dice, gli USA hanno accordato un pacchetto da 38 miliardi di dollari di aiuti militari ad Israele per i prossimi dieci anni, con la promessa che l’accordo sarà concluso nel giro di alcuni giorni. L’accordo diverrà il più importante impegno militare degli Stati Uniti con un altro paese della storia.Il nuovo pacchetto di aiuti vedrà lo stato di Israele ricevere ben 3,8 miliardi di dollari all’anno, 700 milioni di dollari in più rispetto agli attuali 3,1 miliardi, secondo le fonti di Reuters. Comunque, la cifra rimane molto lontana dai 4,5 miliardi di dollari che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva richiesto.

L’accordo, che verrà reso pubblico nel giro di alcuni giorni, costituirà il più importante impegno di assistenza militare degli USA ad un altro paese ma includerà anche delle importanti concessioni garantite dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, come riportano fonti ufficiali di entrambi i paesi.

Il nuovo accordo, noto come memorandum of understanding, o MOU, prevede almeno 3,8 miliardi di aiuti all’anno, sostituendo gli attuali 3,1 milioni previsti dall’attuale accordo che scadrà nel 2018. Netanyahu aspirava però ad una cifra pari a 4,5 miliardi all’anno.

Conclusi i negoziati, Israele ha affermato che non avrebbe richiesto un aumento della cifra pattuita. Un accordo precedente che permetteva ad Israele di spendere appena poco più di un quarto della cifra concessa da Washington in armi provenienti dalla propria industria militare, invece di quella americana, verrà vagliato.

Comunque il nuovo MOU non sarà firmato da Obama e Netanyahu, visti i cattivi rapporti che intercorrono in seguito all’appoggio del leader americano all’accordo iraniano sulle armi nucleari, che era stato severamente condannato da Israele. Ufficiali minori sigleranno l’accordo, così com’è stato fatto nei precedenti accordi.

Washington e Israele sono stati in disaccordo anche sulla questione palestinese, infatti l’attuale amministrazione della Casa Bianca sta spingendo verso la sospensione degli insediamenti, una cosa che Netanyahu si è rifiutato di accettare.

Malgrado le tensioni, il leader israeliano di destra ha deciso che sarebbe stato meglio arrivare ad un accordo con Obama, il cui incarico decadrà a gennaio, piuttosto che aspirare a delle migliori condizioni di accordo con la prossima amministrazione.

Il piano di aumento degli aiuti militari ad Israele ha incontrato un forte consenso nel Congresso. In aprile, 83 senatori – 51 repubblicani e 32 democratici- hanno inviato una lettera alla Casa Bianca chiedendo un aumento dell’aiuto finanziario. L’idea è stata portata avanti dalla repubblicana della Carolina del Sud Lindsay Graham e dal democratico del Delaware Chris Coons.

“Alla luce del drammatico aumento di sfide alla difesa di Israele, siamo pronti a sostenere un nuovo accordo a lungo termine che miri a fornire ad Israele le risorse per proteggersi e preservare il suo vantaggio militare” riporta la lettera.

Il nuovo pacchetto incorporerà, per la prima volta, i soldi per la difesa missilistica israeliana, che fino a questo momento è stata finanziata su una base ad hoc dal Congresso. I legislatori americani hanno, negli ultimi anni, dato a Israele fino a $ 600 in fondi discrezionali annuali per questo scopo.

I funzionari affermano che Israele ha accettato di non esercitare pressioni sul Congresso per ulteriori fondi di difesa missilistica durante il corso del nuovo memorandum d’intesa, un impegno a cui dovrebbe far seguito una lettera di accompagnamento all’accordo. Ma è probabile che la formulazione sia abbastanza flessibile da consentire eccezioni in caso di guerra o di altre crisi.

A meno che non ci sia un intoppo all’ultimo minuto, il nuovo accordo di aiuti dovrebbe essere presentato ufficialmente entro pochi giorni, forse questa settimana, secondo quanto riferisce una fonte vicina. Una seconda fonte, vicina ai negoziati, ha confermato che la firma avverrà “nei prossimi giorni”.

L’affare non sarà firmato da Obama e Netanyahu, che hanno avuto un difficile rapporto, ma da funzionari di rango inferiore, in linea con il modo in cui i due governi hanno formalmente chiuso precedenti offerte di questo tipo.

Netanyahu ha ceduto su diversi punti importanti. Egli ha ammesso la richiesta degli Stati Uniti per una graduale eliminazione della quantità di denaro degli aiuti – ora 26,3 % – che Israele può spendere per le proprie industrie militari piuttosto che in quelle americane. Il fondo è nato nel 1980 per aiutare Israele a costruire la propria industria della difesa, che adesso è diventato un importante attore globale.

Netanyahu ha inoltre accettato di porre fine all’utilizzo da parte di Israele del 13 per cento del denaro degli Stati Uniti sugli acquisti di carburante militare, hanno detto i funzionari.

Obama e Netanyahu saranno entrambi a New York la prossima settimana per l’apertura dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ed i funzionari non hanno escluso la possibilità di un incontro ai margini.

Traduzione di Domenica Zavaglia