Da oltre tre mesi è partita la spedizione militare in Libano, guidata dallItalia (sic!), promossa al rango di superpotenza dalla cosiddetta comunità internazionale, unambigua definizione di stampo dalemiano (degna del peggior machiavellismo dialettico) dietro cui si annida limmenso strapotere dellapparato bellico-industriale neoimperialista che fa capo alleconomia ed alla società anglo-americana, a cui siamo asserviti e subalterni anche noi italiani (insieme ad altre nazioni europee) a partire dalla fine della seconda guerra mondiale.
Ma quali sono stati i compiti assegnati al contingente militare internazionale inviato nella regione meridionale del Libano, al confine con Israele, ed effettivamente assolti finora?
La missione ufficiale era quella di disarmare e ridurre allimpotenza le milizie di Hezbollah (il Partito di Dio) che hanno ben resistito allaggressione militare di Tel Aviv, condotta soprattutto attraverso i mezzi dellaviazione israeliana. La resistenza libanese è stata talmente salda, tenace, irriducibile, al punto da costringere il governo di Olmert a ritirarsi dal territorio libanese, per concedere spazio allintervento della comunità internazionale, di cui non sappiamo più nulla in quanto non ci fanno sapere nulla. Ma come si spiega questo silenzio?
In effetti, quello che non era riuscito allesercito e allaviazione militare di Israele, dovrebbe essere portato a termine dalle truppe dellONU. Si tratta di favorire un vero e proprio lavoro sporco, unoperazione di pulizia etnica, travestita sotto una bandiera riconosciuta a livello mondiale, ovvero sotto una veste nobile e legale, quale appunto legida delle Nazioni Unite.
Sin dallinizio era chiaro che lopera del contingente militare internazionale doveva consentire ad Israele di proseguire il massacro terroristico perpetrato ai danni delle popolazioni arabo-palestinesi che vivono confinate nella striscia territoriale di Gaza.
Un eccidio criminale pianificato dal governo Olmert, con la complicità degli USA e il tacito appoggio della comunità internazionale. Un massacro intrapreso durante la scorsa estate, mentre si disputavano i campionati mondiali di calcio in Germania, vinti dalla squadra italiana.
Tale evento sportivo è servito a distrarre lattenzione dellopinione pubblica mondiale e a narcotizzare il movimento pacifinta, troppo impegnato a festeggiare e partecipare allorgia nazionalistica e trionfalistica per il successo berlinese riscosso dalla nazionale di Lippi.
Infatti, in quei giorni le piazze italiane (ma non solo quelle italiane) si sono riempite di gente urlante, isterica, esultante, stordita ed eccitata dalle vicende sportive, mentre altrove, nel vicino Medio Oriente, si consumava un eccidio di massa, che è stato ripreso e prosegue tuttora nellassoluta indifferenza e nel silenzio assordante e vergognoso dei mass-media occidentali, degli Stati cosiddetti civili, delle istituzioni politiche che dirigono la comunità internazionale.
Come è già accaduto durante lestate, anche in questo scorcio di fine autunno si sta realizzando un piano, bene orchestrato da tempo, di vera e propria pulizia etnica, di sterminio contro le sventurate popolazioni arabo-palestinesi che abitano nel territorio di Gaza.
Una strage ignorata ed occultata in piena regola, ad arte, dai mezzi di informazione di massa, interrotta in estate proprio grazie al provvidenziale e tempestivo intervento di Hezbollah, le milizie sciite libanesi, gli unici a soccorrere concretamente i palestinesi, distraendo lesercito israeliano dalla sua atroce e spietata opera di genocidio.
Vi ricordate? Loccupazione del Libano ordinata dal governo Olmert ebbe inizio dopo il rapimento di due soldati israeliani ad opera delle milizie di Hezbollah. Ciò bastò a giustificare laggressione militare contro uno Stato libero e sovrano, il Libano, e fu sufficiente per schierarsi dalla parte di Israele, dimenticando i feroci crimini di guerra e i sanguinosi atti di terrorismo commessi contro i Palestinesi. Un metro di giudizio davvero assurdo e sproporzionato, quello di chi ha posto sullo stesso piano vittime e carnefici, giustificando persino linvasione del Libano in virtù del sequestro di due militari. E come se gli USA avessero deciso di bombardare ed occupare militarmente la Sicilia o la Sardegna, quando la mafia o lanonima sequestri sarda hanno rapito semplici cittadini o militari statunitensi!
Chiunque abbia difeso e difenda tuttora Israele, persino in alcuni settori della sinistra governativa italiana, si arrampica sugli specchi per avallare le assurde ragioni di uno Stato che si è confermato criminale e terrorista. Ma è assolutamente impensabile e paradossale, oltre che immorale, appoggiare una posizione ed una linea strategico-politica priva di qualunque fondamento logico-razionale, per cui rischia di ritorcersi contro chi la sostiene.
Penso, ad esempio, a quanti si dichiaravano e si dichiarano favorevoli al disarmo unilaterale di Hezbollah, auspicando limmediata applicazione di una risoluzione dellONU, ma nel contempo si oppongono al ritiro e al disarmo delle truppe israeliane, che invece hanno violato ripetutamente non una ma molteplici risoluzioni delle Nazioni Unite.
Mi chiedo, infatti, quante sono state le risoluzioni dellONU che non hanno mai ottenuto il rispetto e lattuazione da parte del governo di Tel Aviv e dei suoi alleati storici, ma al contrario sono state tradite e calpestate? La risposta è semplice: tante, troppe!
Tuttavia, per appagare la mia curiosità ho fatto una rapida ricerca ed ho scoperto che in base ad un elenco più ristrettivo le risoluzioni ONU violate da Israele sarebbero 32, mentre secondo altri osservatori ed esperti di politica internazionale sarebbero più di 80! Lultima, in ordine di tempo, è la risoluzione 1544 del 19 maggio 2004, che chiede ad Israele limmediata cessazione delle violenze commesse nella striscia di Gaza.
A parte tale risoluzione, disattesa come le precedenti, nessuno che davvero conti allinterno della suddetta comunità civile ha osato condannare gli atti criminali di vero e proprio terrorismo di Stato, commessi da Israele contro popolazioni inermi (lasciamo perdere le milizie di Hezbollah, stanziate in Libano) quali quelle presenti nella striscia di Gaza.
Nessuno, nemmeno lattuale pontefice, ha assunto una posizione di netta esecrazione morale e politica nei riguardi della spregiudicata ed aggressiva politica israeliana che si è spinta sino allinvasione e allaggressione militare contro un altro popolo ed un altro Stato, assolutamente liberi e sovrani: il popolo e lo Stato del Libano.
Rammento inoltre la totale impotenza ed assenza nelle piazze italiane (e non solo italiane) del movimento pacifista, del movimento dei movimenti che invece si mescolava e si aggregava alle moltitudini festanti e deliranti che celebravano lapoteosi degli eroi azzurri di Berlino.
A beneficio e ad onore della verità, occorre precisare che in tanti, in Italia e nel mondo occidentale, non si sono esposti temendo di essere tacciati di antisemitismo.
A questo punto mi chiedo: ma i Palestinesi, come tutte le popolazioni di stirpe araba, non sono anchessi di origine semitica come lo sono gli Ebrei?
Infatti, secondo il racconto biblico il genere umano si suddividerebbe in tre grandi razze o macrogruppi etnici, discendenti dai figli di Noè: Sem, da cui deriverebbero i popoli semiti, ossia gli Ebrei e gli Arabi; Cam, da cui discenderebbero i popoli camiti, vale a dire gli Egiziani ed altri popoli africani; infine Ar, da cui trarrebbero origine tutti i popoli di stirpe ariana, detti anche indoeuropei, quali gli Europei (incluse le popolazioni italiche) e via discorrendo.
Quanto finora spiegato, sarebbe accreditato dallantica tradizione biblica.
Da questo punto di vista, quello che da sempre identifichiamo e riconosciamo come antisemitismo, ossia il razzismo e la persecuzione contro gli Ebrei, dovrebbe ricevere unestensione semantico-concettuale, oltre che storico-politica, nella misura in cui dovrebbe includere anche gli atteggiamenti di ostilità e la politica terroristica condotta da Israele, con lappoggio anglo-americano, ai danni di un altro popolo di razza semitica: i Palestinesi.
I principali responsabili di questa nuova versione dellantisemitismo, sono il governo israeliano e il sionismo internazionale, nonché i suoi tradizionali alleati, gli Stati Uniti dAmerica e la Gran Bretagna, ed ora anche il governo italiano retto sullasse Prodi-DAlema-Bertinotti.
In conclusione, io credo che il nuovo, vero antisemitismo nellepoca odierna, consista e si traduca nella politica di sterminio, di pulizia etnica e di persecuzione razziale, condotta dal governo di Israele e dallintero establishment sionista internazionale che fa capo alle ricchissime banche ed alle potentissime lobbies ebraiche statunitensi, e non solo statunitensi, in quanto sono sparse un po ovunque nel mondo, nonché al famigerato Mossad (gli efficientissimi servizi segreti israeliani), ai danni di un altro popolo di origine semitica presente sul nostro pianeta: gli Arabi, e nella fattispecie particolare i Palestinesi.
Lucio Garofalo