Il PCHR condanna gli arresti di leader politici di Hamas e del Jihad islamico in Cisgiordania

Gaza – Pchr. Il Palestinian centre for human rights – Pchr – condanna con fermezza gli arresti da parte delle forze di occupazione israeliane dei membri eletti nel Consiglio legislativo palestinese del gruppo “Cambiamento e riforma”, affiliato al movimento di Hamas, e di alcuni leader del Jihad islamico nella Cisgiordania occupata.

Il Pchr ritiene che questi arresti di massa costituiscano una forma di rappresaglia e misure punitive collettive contro la popolazione civile palestinese, proibita ai sensi dell’articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra del 1949 in merito alla protezione dei civili in tempo di guerra.

Questi arresti arrivano dopo l’accordo di tregua tra Israele e i gruppi armati palestinesi nella Striscia di Gaza, accordo che è entrato in vigore alle 21:00 di mercoledì 21 novembre 2012. Il Pchr chiede alla comunità internazionale, in particolare alle alte parti contraenti delle Convenzioni di Ginevra, di costringere Israele, in quanto potenza occupante, a conformarsi agli obblighi derivanti dalla Convenzione, tra cui il divieto di rappresaglia nei confronti delle persone protette e dei loro beni, e di applicare l’articolo 1 che  garantisce il rispetto della Convenzione in ogni circostanza.

Secondo le indagini condotte dal Pchr, venerdì mattina 23 novembre 2012, le forze israeliane hanno effettuato una serie di incursioni e razzie in diverse città della Cisgiordania. Hanno circondato le case appartenenti a membri eletti del Clp di “Cambiamento e riforma”, affiliato ad Hamas, e arrestato sei di loro, insieme a un certo numero di leader politici del movimento.

Il dottor Mahmoud Ahmed Abdul-Rahman al-Ramahy, 49 anni, segretario del Clp, è stato arrestato nella sua casa di al-Bireh. Basem Ahmed al-Za’areer, 55 anni anni, membro del Clp, è stato arrestato nella sua casa nel villaggio di al-Sammou’, a sud di Hebron. Sia al-Ramahy che al-Za’areer sono stati posti in detenzione amministrativa per un periodo di sei mesi. Jamal Musa Abul-Jadayel, 49 anni, l’ex sindaco del villaggio di al-Sammou’, che si pensa affiliato ad  Hamas, è stato arrestato.

Lo stesso giorno, il deputato ‘Imad Mahmoud Rajeh Nofal, 42 anni, è stato arrestato nella sua casa di Qalqilya; il deputato Ryad Mahmoud Said Radad, 53 anni, è stato arrestato nella sua casa nel villaggio di Saida, a nord-est di Tulkarem, e il deputato Fathi Mohammad Ali Kar’awi, 54 anni, è stato arrestato nella sua casa nel campo profughi di Nour al-Shams, a est di Tulkarem. Sabato 24 novembre 2012, le forze israeliane hanno arrestato Yasser Daoud Mansour, 46 anni, membro del Clp, nella sua casa nel quartiere Refidya, nella zona ovest di Nablus.

Il giorno precedente, giovedi 22 novembre 2012, le forze israeliane hanno arrestato tre leader del Jihad islamico nelle loro case nel villaggio di ‘Arraba, a sud di Jenin: Ja’far Ibrahim Mohammad Izz-Eddin, 40 anni; Mohammad Abdul-Latif Mohammad Shibany, 39 anni, e Tariq Hussain ‘Awad Dar Hussain (Qa’dan), 44 anni. Quest’ultimo è il fratello di Muna Qa’dan, che è stata arrestata dalle forze israeliane il 13 novembre 2012, dopo essere stato rilasciata secondo l’accordo di scambio prigionieri Gilad Shalit. Le forze israeliane hanno  anche arrestato Tamer Abdul-Ghani Fayeq Saba’na, 35 anni, scrittore e ricercatore sui prigionieri, che è stato sequestrato nella sua casa nel villaggio di  Qabatya, a sud-est di Jenin.

Lo stesso giorno, Wa’el Abdul-Katim Hashash, 43 anni, e ‘Imad Abdul-Rahman al-Jarf, 46 anni, sono stati arrestati nelle loro case nel campo profughi di Balata, nella zona  est della città, per affiliazione ad Hamas. Inoltre, le forze israeliane hanno arrestato Mustafa Ali Ahmed Ali Ahmed al-Shannar, 50 anni, docente presso la Facoltà di Lettere dell’università nazionale an-Najah, nella sua casa di al-Ma’ajin, quartiere nord-ovest di Nablus.

Le forze israeliane hanno rilasciato il dottor al-Shannar lunedì mattina.

Il PCHR condanna gli arresti e:

1 – rileva che essi hanno avuto luogo nei giorni immediatamente successivi alla tregua concordata tra Israele e i gruppi armati palestinesi;

2 – Trova che gli arresti costituiscono una forma di rappresaglia e misure punitive  collettive commessi da Israele contro la popolazione civile palestinese e, in particolare, contro i leader di Hamas e del Jihad islamico in Cisgiordania, e

3 – ribadisce la sua richiesta alla comunità internazionale di intervenire per proteggere i civili palestinesi, in conformità con i principi del diritto internazionale umanitario, onde prevenire il deteriorarsi della situazione dei diritti umani nei territori occupati palestinesi.