In una breve dichiarazione pubblicata sul sito web delle Nazioni Unite, il termine “situazione insostenibile”, opposto a uccidere, e le richieste di “massima moderazione” devono essere letti come indicatori palesi di sostegno all’annientamento rapido dei civili palestinesi da parte di Israele. I razzi, per Ban, sono la preoccupazione principale.
“Il segretario generale condanna i recenti multipli attacchi di razzi su Israele da parte di Gaza. Questi attacchi indiscriminati contro le aree civili devono cessare”.
D’altra parte, “il segretario generale è estremamente preoccupato per la pericolosa escalation di violenza…La situazione insostenibile a Gaza avrà anche bisogno di essere affrontata nelle sue dimensioni politiche, di sicurezza, umanitarie e di sviluppo per una soluzione completa”.
Le continue fluttuazioni dei commenti di Abbas sono riflesse nell’inflessibile oblio imposto a livello internazionale dalle Nazioni Unite, che semplificano l’intento genocida in un normalizzato “conflitto tra Israele e Hamas”.
Pur riconoscendo “le morti palestinesi”, Ban non fa riferimento alle atrocità che, secondo l’organizzazione imperialista, sono di entità minore rispetto alle sirene che annunciano l’imminenza della resistenza palestinese alla popolazione dei coloni. L’omissione è indispensabile, soprattutto per sostenere il mito della difesa di Israele e, quindi, salvaguardare la prosecuzione del progetto di insediamento coloniale approvata dalle Nazioni Unite. L’impunità risultante fornisce le fondamenta su cui l’ONU può continuare a rilasciare dichiarazioni isolate e semplici con l’intento di emarginare il diritto legittimo dei Palestinesi alla resistenza armata.
Tuttavia, i media israeliani hanno assicurato un black-out di tali immagini, per consentire una coerenza della propaganda costruita su immagini di razzi lanciati dalla resistenza palestinese. L’immagine veicolata sostiene la manipolazione verbale internazionale che ora ha uno scopo ulteriore, quello di isolare Gaza non solo dal resto della Palestina, ma anche dalla grandezza della resistenza palestinese che ha infranto i suoi confini geografici.
Come riportato da Maan, un diplomatico occidentale anonimo si attende che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite “adotti una dichiarazione di condanna degli attacchi missilistici su Israele, chiedendo anche moderazione da entrambe le parti. “Indubbiamente, la falsa premessa marcirà all’interno degli organismi intoccabili che ospitano la quintessenza della violenza imperialista. La resistenza palestinese, d’altro canto, costituisce una forza che, fortunatamente, non si aspetta legittimità dalla platea selezionata tentando di scrivere un altro capitolo nell’illusione di uguaglianza e di responsabilità che dovrebbero essere esclusivamente riservate allo stato violento e colonizzatore.
Traduzione di Edy Meroli