Nazaret-PIC. Giovedì, la Corte Suprema israeliana ha condannato l’icona della resistenza palestinese Raed Salah ad altri tre mesi di arresti domiciliari, secondo quanto affermato dal suo avvocato.
“Gli arresti domiciliari fanno sì che Salah non possa ricevere ospiti, parlare in pubblico, comunicare via Internet o parlare con la stampa”, ha dichiarato l’avvocato Khaled Zbarqa all’Agenzia Anadolu.
“Non vediamo alcuna giustificazione o ragione per estendere gli arresti domiciliari”, ha affermato l’avvocato, “ma le autorità israeliane continuano a insistere sul fatto che rappresenti una minaccia”.
Nell’agosto 2017, la polizia israeliana arrestò Salah mentre si trovava nella sua casa nella città di Umm al-Fahm, nel nord di Israele, per poi condannarlo con l’accusa di “incitamento alla violenza”.
Nel 2015, Israele ha ufficialmente reso illegale il Movimento islamico di Salah, per presunto coinvolgimento in “attività anti-israeliane”.