La relazione intitolata “Diritti di cittadinanza” in Israele fa emergere una presenza di povertà al 38% del totale della popolazione gerosolimitana segnando il massimo storico. Il 38% è costituito da 360mila persone.
L’aumento risulta essere in crescita a Gerusalemme Est, dove è l’86% della popolazione palestinese a vivere in povertà.
La radice del galoppante tasso di povertà risiede nelle politiche di impoverimento promosse da Israele presso certi gruppi, tra i quali i palestinesi nella Città santa, ma anche all’interno di Israele (Territori palestinesi occupati nel ’48, ndr).
Peggiorano la presente condizione gli alti livelli di disoccupazione tra i residenti di Gerusalemme Est. Gli uomini sono disoccupati al 40%, le donne all’85%.
Nelle conclusioni, la relazione solleva il rischio di ulteriori ripercussioni sul settore dell’istruzione, il cui budget di spesa è stato fortemente ridotto dall’autorità d’occupazione israeliana. Le aule sono sovraffollate e appena il 40% degli studenti palestinesi riesce a diplomarsi a Gerusalemme.