Le lacrime di Al-Dawayima

A cura dei Giovani Palestinesi d’Italia. Il 29 ottobre ricorre il 72º anniversario del massacro di al-Dawayima, considerato uno dei maggiori massacri del 1948.
Nei cinque mesi che seguirono la risoluzione delle Nazioni Unite sulla partizione, nel novembre del 1947, gli abitanti del villaggio e altri combattenti della resistenza, sulle colline di Al-Khalil (Hebron) si impegnarono in feroci ed estenuanti battaglie per difendere le proprie case dalle forze sioniste. Un anno dopo nell’ottobre del 1948, i combattimenti si avvicinarono al villaggio di al-Dawayima. Le cose diventarono gravi nella seconda metà di ottobre, quando l’entità sionista lanciò l’operazione Yoav nel sud della Palestina. I giovani del villaggio iniziarono a organizzare il servizio di guardia notturna per essere preparati a qualsiasi potenziale attacco.

Il 29 ottobre del 1948, mentre gli abitanti del villaggio stavano finendo le preghiere del venerdì, giunse la notizia che le forze sioniste avevano raggiunto la periferia del villaggio e che si erano divisi in sottogruppi per attaccare simultaneamente da tre direzioni, aprendo un fuoco pesante da nord, sud e ovest lasciando aperto l’est. Il villaggio non aveva più di venti uomini armati per cercare di fermare l’attacco. Alcuni di loro aprirono il fuoco con i fucili mentre altri ammassarono pietre ai punti di ingresso del villaggio per impedire l’avanzata degli aggressori, ma non fu sufficiente. Il numero esatto delle vittime del massacro è sconosciuto ma si stima che siano state centinaia; i rapporti nella sede della polizia di Al- Khalil (Hebron) indicarono l’uccisione di circa 200 abitanti del villaggio che si erano rifugiati nella moschea, la maggior parte dei quali anziani e non fisicamente in grado di fuggire. Dopo il massacro i sopravvissuti di al-Dawayima si dispersero: alcuni di loro rimasero nei villaggi e nelle antiche rovine vicino alla linea del cessate il fuoco, in attesa di tornare al loro villaggio, invece la maggior parte di loro andò a stare nei campi profughi. Nel 1955 i sionisti stabilirono l’insediamento di Amatzya su una parte delle macerie di
al-Dawayima.

“Non c’è stata nessuna battaglia e nessuna resistenza (e nessun egiziano). I bambini furono uccisi spaccandogli la testa con bastoni. È possibile tacere su Deir Yassin, e rimanere in silenzio davanti a qualcosa di più grave?”
– citazione di un soldato sionista, parlando del massacro di Al-Dawayima.

-Melina Kelly