L’irrigazione delle colture con acque reflue mette a rischio la salute dei Palestinesi in Cisgiordania

Jenin-PIC. Il problema degli agricoltori che usano acque reflue per irrigare le colture nella zona di Marj Ibn Amer, a Jenin, ha causato recentemente forte emozione e sgomento nella società palestinese in Cisgiordania, soprattutto perché questa pratica ha effetti negativi sulla sicurezza alimentare nazionale e sulla salute pubblica.

È evidente che l’assenza di supervisione agricola e di controllo da parte delle competenti autorità palestinesi ha contribuito a questo problema.

L’agricoltore Mohamed Abu Baker ha dichiarato a PIC che la mancanza di vigilanza ufficiale ha reso tutto soggetto alla coscienza dei coltivatori.

“Ci sono sempre quelli che sono pronti a vendere la propria coscienza in cambio di denaro e persistono nelle loro malefatte quando non trovano misure deterrenti o punitive”, ha dichiarato Abu Baker.

“Tuttavia, questo non è il comportamento della maggioranza degli agricoltori di Marj Ibn Amer e altrove”, ha affermato, sottolineando che tale pratica è diventata nota pubblicamente dopo che alcuni cittadini l’hanno scoperta di recente e per questo hanno presentato denuncia alle autorità.

La negligenza del ministero dell’Agricoltura.

Il ministero dell’Agricoltura di  Ramallah è accusato dai cittadini di trascurare la produzione e le attività agricole e di concedere agli agricoltori la libertà di fare quello che vogliono.

Gli agricoltori non sembrano nemmeno percepire il fatto che esista un ministero dell’Agricoltura, in primo luogo a causa dell’assenza del suo ruolo di regolamentazione nella supervisione delle loro attività.

Inoltre, uno studio condotto dal professore di Botanica Jamil Harb, dell’Università Birzeit, dimostra che un gran numero di coltivatori palestinesi utilizza pesticidi e fertilizzanti molto più della quantità permessa, cosa che porta a gravi pericoli per la salute se la gente mangia verdura e frutta prodotta fuori stagione.

Lo studio afferma che la Palestina non ha alcun sistema per esaminare la qualità della verdura e della frutta prodotta e commercializzata a livello locale, per assicurarsi che siano prive di pesticidi che possono causare problemi di salute in caso di uso eccessivo.

Questa inquietante situazione agricola in Cisgiordania implica provvedimenti immediati da parte dei ministeri palestinesi della Salute e dell’Agricoltura per garantire la sicurezza delle colture locali inviando quotidianamente tecnici che prelevino campioni da tutti i campi. prima di consentire ai loro prodotti di essere commercializzati.

Traduzione di Edy Meroli