Ministro israeliano propone l’annessione di parte della Cisgiordania

Gerusalemme – AFP/Ma’an. Nella giornata di domenica, il ministro dell’Economia Naftali Bennett ha avanzato la proposta di annessione da parte di Israele, e sotto il suo totale controllo militare, di zone della Cisgiordania abitate principalmente da coloni ebrei.

“Sono a favore della sovranità di Israele sulla zona, dove vivono 400 mila (coloni) e solamente 70 mila arabi”, ha dichiarato il leader del partito religioso di estrema destra Habayit Hayehudi che fa parte della coalizione al potere.

Bennett ha inoltre ridicolizzato le trattative di pace mediate dagli Stati Uniti tra Israele e il leader palestinese Mahmud Abbas, il cui mandato copre la Cisgiordania ma non Gaza, governata dal movimento islamico di Hamas.

“È uno scherzo. È come se stessimo parlando di acquistare un’auto discutendone solamente con la metà dei suoi proprietari”, ha dichiarato alla radio pubblica.

Un altro giudizio negativo da parte di Israele sul processo di pace è arrivato dal ministro della Difesa Moshe Yaalon nella giornata di sabato: “Non esiste nessun partner da parte palestinese che possa riuscire a trovare una soluzione per due stati e due popoli”.

Questi punti di vista contrastano con l’affermazione del Segretario di Stato statunitense John Kerry, che al termine nella sua ultima missione in Israele e nei Territori palestinesi, nella giornata di venerdì, ha dichiarato ai giornalisti: “Ritengo che ci troviamo più vicini al riuscire a portare la pace, la prosperità e la sicurezza che tutte le persone della regione meritano di quanto non lo siamo mai stati negli ultimi anni”.

Le negoziazioni dirette sono iniziate verso la fine di luglio, ma apparentemente non hanno fatto molti progressi durante la prima metà dei nove mesi durante i quali dovrebbero svolgersi.

I leader palestinesi hanno sempre deplorato la costruzione continua di insediamenti israeliani sul territorio palestinese durante le trattative di pace, citando il fallimento israeliano nel fermare la loro costruzione come principale impedimento per qualsiasi accordo futuro che assicuri la sovranità palestinese sulla Cisgiordania.

Nel mese di novembre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di avere in serbo piani per la costruzione di 20 mila nuove case negli insediamenti, assestando una forte battuta d’arresto al processo di pace. Nonostante questi piani siano stati in seguito apparentemente accantonati, il 1° dicembre Tibi, membro del Knesset, ha affermato che sono ancora attuali.

Più di 500 mila coloni israeliani vivono in insediamenti in Cisgiordania e Gerusalemme Est, contravvenendo alle leggi internazionali.

I Territori palestinesi riconosciuti a livello internazionale, dei quali la Cisgiordania e Gerusalemme Est fanno parte, sono occupati dalle forze militari israeliane dal 1967.

Traduzione di Laura Delia