Il lavoro è svolto congiuntamente dal Parlamento Europeo, dal Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu, Amnesty International e Human Rights Watch.
“Ogni detenuto ha il diritto alla notificata dell’accusa, a difendersi contro di essa e ad essere trattato umanamente”, ha detto ‘Abir al-Hasli, responsabile per le relazioni con il pubblico dell’Osservatorio.
“Basta con gli abusi propri delle detenzioni amministrative contro donne e parlamentari, accademici e giornalisti palestinesi”.
Il Consiglio dei Diritti Umani Onu chiede a Israele di fornire le ragioni alla base della detenzione di ash-Shalabi, oggi in una clinica israeliana, e insiste affinché le venga garantita l’assistenza umanitaria come disposto dalle Convenzioni internazionali.
Tra gli sforzi di rilievo nell’ambito di tale campagna, si citano anche quelli di Jay Millette, responsabile del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc) per il Medio Oriente.