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TEL AVIV – Centouno palestinesi sono rimasti uccisi dal fuoco
israeliano a Gaza a partire dalla mattinata di mercoledì, quando la
situazione è precipitata con la uccisione di cinque responsabili del
braccio armato di Hamas a Khan Yunis, a sud di Gaza. Secondo fonti
israeliane, stavano preparando un grave attentato. Nei primi tre
giorni di combattimenti, sono rimasti uccisi a Gaza 35 palestinesi.
Ieri, in quella che la stampa palestinese definisce "la giornata più
cruenta nei Territori dalla guerra del 1967", ne sono rimasti uccisi
altri 61, fra cui anche civili, donne e bambini. Oggi il bilancio
delle vittime è di cinque: un miliziano e l’autista di un’ambulanza
(i cui cadaveri sono stati recuperati nelle ultime ore), una bambina
deceduta in ospedale per le ferite riportate ieri e due palestinesi
uccisi a Jabalya da cecchini israeliani.
CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU CHIEDE FINE VIOLENZE
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto a Israele e
ai militanti palestinesi di mettere fine a tutte le violenze a Gaza.
"I membri del Consiglio di sicurezza sono profondamente preoccupati
per la perdita di vite umane nella parte meridionale di Israele e a
Gaza e condannano l’escalation di violenze", si legge nel comunicato
reso noto dall’ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vitaly Ciurkin,
attuale presidente di turno. "Questi eventi – prosegue il testo –
sottolineano la necessità che tutte le parti cessino immediatamente
tutti gli atti di violenza". La giornata di ieri è stata la più
sanguinosa dall’inizio dell’Intifada nel 2000: 60 palestinesi uccisi,
tra cui nove adolescenti e tre donne, e da parte israeliana due
soldati morti e sei feriti e cinque civili feriti, tra cui due
bambini. La riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza è durata
cinque ore. Nel suo intervento il segretario generale delle Nazioni
Unite Ban Ki-moon aveva condannato sia il lancio di razzi da parte
dei palestinesi, sia la risposta israeliana. "Pur riconoscendo il
diritto di Israele a difendersi, condanno l’uso sproporzionato ed
eccessivo della forza che ha ucciso e ferito così tanti civili, tra
cui bambini", ha detto Ban Ki-Moon aggiungendo "Chiedo a Israele di
cessare tali attacchi". Il segretario generale ha poi parlato di 26
attacchi compiuti con razzi dai palestinesi nella sola giornata di
ieri aggiungendo:"Condanno gli attacchi palestinesi con razzi e
chiedo l’immediata cessazione di questi atti di terrorismo". Fonti
diplomatiche hanno fatto sapere che alcune delegazioni avrebbero
voluto che il comunicato del consiglio riprendesse la formulazione
più dura di Ban Ki-Moon. La Libia però ha obiettato all’uso del
termine "terrorismo" riferito al lancio di razzi, mentre gli Stati
Uniti non avrebbero gradito il termine "eccessivo" usato per definire
la risposta israeliana, ma l’avrebbero accettato in cambio del
termine "terrorismo".