Sheikh Salah in sciopero della fame per protestare contro l’isolamento nel carcere israeliano

1110480497PIC e Quds Press. Sheikh Raed Salah, leader del Movimento Islamico della Palestina occupata dal 1948, ha annunciato domenica che sta per iniziare uno sciopero della fame all’interno di un carcere israeliano.

L’avvocato Mohamed Ighbaiyeh ha dichiarato che sheikh Salah lo ha avvertito della sua decisione di iniziare uno sciopero della fame a tempo indefinito per protestare contro i maltrattamenti e per essere stato rinchiuso in una cella isolata nel carcere israeliano di Rimon.

Il responsabile del comitato dei prigionieri nella Lista Araba Unita, Osama Saadi, ha denunciato i continui giri di vite attuati contro Sheikh Salah, sia all’interno che all’esterno del carcere.

“Queste misure oppressive contro Sheikh Salah, mentre si trova dietro le sbarre del carcere, sono semplicemente inaccettabili”, ha affermato Saadi.

Ha inoltre parlato contro i continui divieti di visita israeliani nei confronti di Sheikh Salah.

Saadi ha espresso la propria solidarietà con Sheikh Salah dicendo che il suo sciopero della fame è legittimo.

Ha aggiunto che le accuse israeliane contro Sheikh Salah non hanno niente a che fare con la verità e la giustizia, ma sono piuttosto la concretizzazione di una politica israeliana pianificata contro i leader palestinesi e gli attivisti della Palestina occupata dal 1948.

Ha invitato l’occupazione israeliana a cessare immediatamente le persecuzioni ed i maltrattamenti di Sheikh Salah che ha sempre alzato la propria voce per difendere la sacra Moschea di Al-Aqsa ed il popolo palestinese.

Sheikh Salah è stato rapito dalle forze di occupazione israeliana l’8 maggio dopo che un tribunale dell’occupante israeliano lo ha condannato a nove mesi di carcere con l’accusa di incitamento alla protesta contro l’occupazione durante un sermone del venerdì, conosciuto come Wadi al-Jouz, sermone che risale al 2007.

Lo scorso ottobre un tribunale israeliano si è rifiutato di accogliere una petizione presentata dal centro per i diritti umani Mezan per porre fine all’isolamento di Salah.

Il 16 novembre 2015 il governo dell’occupante israeliano ha posto nella black-list il Movimento Islamico dei territori occupati dal 1948 come gruppo “fuorilegge”.

Traduzione di Aisha T. Bravi