Riceviamo e pubblichiamo, segnalando perplessità e allarme per la scelta del governo Prodi che, in linea con quello precedente e lontano dalla volontà del popolo italiano, spinge il nostro Paese ad atteggiamenti guerrafondai e militaristi pericolosi e ingiusti.
STATO DI SERVITU
E ormai arrivato anche il sì di Romano Prodi a suggellare questo nuovo capitolo della storia italiana che prevede il demenziale proposito di ampliamento a dismisura della base militare americana di Vicenza. Una storia fatta di servitù e vassallaggio che ci ha portato ad accettare sul nostro suolo la presenza di oltre 15.000 soldati statunitensi dotati di armi di ogni genere, comprese quelle nucleari, rintanati allinterno di basi militari sul cui territorio lItalia non ha alcun genere di sovranità, quasi si trattasse di tanti pezzi del nostro paese espropriati da una potenza straniera. In compenso i contribuenti italiani, ai quali non è mai stato domandato se gradissero o meno questo stato di cose, sono chiamati a finanziare ogni anno con centinaia di milioni di euro il 37% dei costi operativi di tutte le basi americane, in base agli accordi stipulati con il governo Usa.
Gli Stati Uniti decisero circa tre anni fa, con la servile compiacenza di Silvio Berlusconi, che Vicenza avrebbe dovuto diventare a breve il più importante polo logistico per le proprie armate in Europa, attraverso lampliamento della caserma Ederle (che già ospita 6000 soldati statunitensi) con la costruzione di una nuova base allinterno dellarea dellaeroporto Dal Molin che dovrebbe essere completata entro il 2010. Al progetto che consentirebbe alla macchina da guerra statunitense di acquisire un trampolino di lancio estremamente strategico verso nuova gloria e nuove conquiste, i media diedero a suo tempo scarsa visibilità, salvo riproporre la questione con estrema enfasi durante lultima settimana.
Se il 2 dicembre dello scorso anno 30.000 persone sfilarono per le vie di Vicenza urlando la loro opposizione alla svendita del proprio territorio, senza che giornali e TV dessero il minimo risalto allevento, ben altra enfasi è stata deputata da pennivendoli e teleimbonitori alle recenti farneticazioni di Berlusconi. Secondo un copione ormai consunto e stantio, il Cavaliere di Bush ha inveito con furia belluina contro il presunto antiamericanismo del governo, creando i presupposti perché Prodi ed i suoi ministri potessero genuflettersi dinanzi allamico americano senza incorrere nellira dei propri elettori. La maggioranza di centrosinistra ha colto la sponda e fingendosi stretta fra due fuochi ha deciso di accondiscendere alloperazione dinurbamento militare, per non turbare tanto lalleato fedele quanto lutile idiota, con il proprio atteggiamento equivoco.
Ora a combattere contro lesproprio coatto di una nuova fetta dItalia, destinata a sostenere le guerre ed i massacri compiuti nel nome del vessillo a stelle e strisce, sono rimasti solamente i Comitati che si oppongono allampliamento della base. Questa sera nellatmosfera irreale che sempre si respira di fronte alle ingiustizie, i dimostranti hanno occupato per unora la stazione cittadina, prima di attraversare la città con una fiaccolata e confluire in unarea prospicente laeroporto Dal Molin, dove hanno iniziato a montare un presidio contro la realizzazione dellopera.
Ancora una volta i cittadini si ritrovano soli a dover lottare contro il mondo politico che ha deciso le coordinate del loro futuro, passando sopra le loro teste senza neppure interpellarli, così come è accaduto per il TAV, così come è accaduto per il megainceneritore di Acerra e in centinaia di altre occasioni, in questo paese fatto di decisioni calate dallalto con arroganza e prevaricazione.
Marco Cedolin