Parlando durante una conferenza stampa per presentare i risultati del caso di Israa, al-Khatib ha affermato che tre dei suoi parenti sono stati accusati di averla “picchiata a morte”. Chiunque dovesse essere considerato coinvolto nella sua morte sarà processato, ha aggiunto il procuratore generale.
L’estetista Gharib, di Betlemme, è morta il mese scorso nella sua città natale di Beit Sahour, dopo essere stata ricoverata in ospedale a causa di ferite gravi presumibilmente inflitte dalla sua famiglia.
Dalla sua morte, centinaia di palestinesi a Betlemme ed in tutta la Cisgiordania occupata hanno marciato chiedendo giustizia per Israa, oltre alla creazione di leggi per proteggere le donne.
Al-Khatib ha affermato che è stato dimostrato che la famiglia della giovane palestinese ha inventato la storia secondo la quale lei è caduta dal secondo piano della loro casa, per giustificare i lividi e le fratture riportate.
La grave tortura psicologica e fisica, ha aggiunto al-Khatib, ha contribuito al deterioramento della sua salute.
Secondo i risultati del rapporto forense, Israa è morta a causa di un’insufficienza respiratoria provocata dalle sue numerose ferite.
Al-Khatib ha rifiutato di fornire i dettagli del motivo alla base del crimine per mantenere la riservatezza delle indagini, ma ha escluso che si potesse trattare di un “omicidio d’onore”.
I tre imputati andranno in tribunale, ha confermato.