UE riafferma opposizione alla politica coloniale israeliana

Bruxelles – WAFA. L’Unione Europea (UE) ha riaffermato la sua opposizione alla politica coloniale israeliana e alle azioni intraprese in tale contesto, come trasferimenti forzati, sfratti, demolizioni e confische di case, che considera illegali ai sensi del diritto internazionale ed un ostacolo ad una possibile soluzione a due stati, secondo quanto affermato da una dichiarazione rilasciata dal portavoce dell’UE, Peter Stano.

“Queste demolizioni su larga scala confermano la deplorevole tendenza di confische e demolizioni osservata durante lo scorso anno. Sono continuate nonostante la pandemia di COVID-19 e nonostante gli obblighi di Israele come potenza occupante ai sensi del diritto internazionale umanitario “, afferma la dichiarazione.

L’Unione Europea ha ribadito il suo invito verso Israele a fermare le demolizioni, oltre a facilitare l’accesso umanitario alle comunità colpite.

L’UE ha, inoltre, ribadito il suo invito verso il governo di Israele di fermare la continua espansione delle colonie, anche a Gerusalemme Est ed in aree sensibili come Har Homa, Givat Hamatos ed E1.

Nei giorni scorsi, le forze israeliane hanno confiscato e demolito un totale di 46 strutture appartenenti a famiglie palestinesi ad Hamsa al-Foqa, nella Valle del Giordano settentrionale. Questa è stata la seconda volta in cui le strutture della comunità sono state demolite, dopo un’altra grande demolizione effettuata il 3 novembre 2020. Circa 60 palestinesi, tra cui 35 bambini, sono stati sfollati nel corso di questo ultimo incidente. Le strutture finanziate dall’UE e dagli Stati membri dell’UE sono state colpite in entrambi i casi.