Zawahiri: ‘Solo il jihad libererà la Palestina’.

Come in tutte le situazione di crisi o di svolta nella scena mondiale, il "provvidenziale" intervento di Bin Laden o di Al-Zawahiri sposta l’asse del dibattito su vitali questioni verso l’allarme "terrorismo islamico". Ogni volta che questi signori intervengono in video o in audio, in qualsiasi modo riescano a farlo dalle "grotte di Tora Bora" o da altre sperdute lande, gettano ombre oscure sull’oggetto del loro interesse. In questo caso, sulla lotta del popolo palestinese. Cui prodest, dunque, il loro interessamento e il loro intervento?

Da www.ansa.it

ZAWAHIRI: SOLO LA JIHAD LIBERERA’ LA PALESTINA

IL CAIRO – Intervenendo nella crisi interpalestinese, il numero due di Al Qaida, l’egiziano Ayman al Zawahri, in un video su Al Jazira ha detto oggi che solo la guerra santa potrà liberare i territori palestinesi. "Ogni altra via oltre alla Jihad porterà alla sconfitta. Coloro che cercano di liberare i territori islamici tramite elezioni ispirate a costituzioni laiche… non libereranno nemmeno un granello di sabbia della Palestina", ha detto Zawarhi nel video trasmesso dalla televisione satellitare araba. Nei giorni scorsi il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas), per rompere lo stallo in cui versa la politica palestinese, ha indetto elezioni generali anticipate, una mossa denunciata dal movimento islamico Hamas, che è al governo, come un "colpo di stato".

D’ALEMA A BEIRUT, SOSTENERE LA MEDIAZIONE DELLA LEGA ARABA
La necessità di "sostenere la mediazione della Lega Araba perché si ricostituisca un governo pienamente rappresentativo attorno al premier libanese Fouad Siniora" è stata espressa stamani dal ministro degli Esteri Massimo D’Alema al suo arrivo a Beirut, dove questa mattina avrà un colloquio prima col presidente del Parlamento Nabih Berri e poi con lo stesso capo del governo Siniora.

GAZA: TREGUA APPESA AL FILO
Un netto calo delle violenze – ma ancora non la cessazione assoluta – ha seguito a Gaza l’annuncio della scorsa notte sulla tregua fra Hamas ed al-Fatah. Nella nottata sono stati uccisi ancora due miliziani vicini ad al-Fatah. I loro funerali, nel centro di Gaza, sono stati turbati da nuovi incidenti. Miliziani hanno sparato in direzione di una postazione delle forze del ministero degli interni e due automobili sono state date alle fiamme. Eppure la popolazione di Gaza sembra avere un forte desiderio di tornare alla normalità dopo giornate di scontri fratricidi. I negozi sono oggi aperti, il numero dei miliziani nelle strade é considerevolmente diminuito, molti posti di blocco sono stati rimossi.

Hamas ed al-Fatah hanno concordato intanto di allestire una ‘Sala di emergenza’ per poter sedare sul nascere nuovi incidenti. Diverse forze politiche (fra cui il Fronte popolare) fanno attiva opera di pacificazione. Tensione si avverte intanto in Cisgiordania dove oggi una unità speciale israeliana ha ucciso due miliziani della Jihad islamica, sorpresi nel villaggio di Silat al-Hartya (Jenin). Ieri in Cisgiordania erano stati uccisi dal fuoco israeliano due miliziani di al-Fatah e – per una errore di identificazione – anche una ragazza di 14 anni che cercava di sorpassare per vie traverse la barriera di sicurezza. Il soldato che ha sparato e un suo superiore sono oggetto di una inchiesta militare.

POLEMICA HAMAS-AL QAIDA Nel frattempo Hamas ha reagito con fastidio alle dichiarazioni di Ayman al-Zawahri. Il numero due di al-Qaida ha indirettamente criticato Hamas affermano che la terra di Palestina non si libera mediante elezioni, bensì mediante la Jihad, la guerra santa islamica. Immediata la replica di un dirigente di Hamas, Salah Bardawil, secondo cui il suo movimento non ha mai abbandonato la "resistenza", ossia la lotta armata. L’ingresso nella politica attiva nell’Anp, ha aggiunto Bardawil, si è reso necessario proprio per "difendere la resistenza" e per mettere fine "alle estorsioni" di cui era vittima il popolo palestinese.

ZAWAHIRI ATTACCA ABU MAZEN: E’ L’UOMO DEGLI USA IN PALESTINA

20-12-2006 12:13

Ramallah, 20 dic. (Apcom) – "Abu Mazen è l’uomo degli Stati Uniti in Palestina": è un nuovo video del numero due di Al Qaida, Ayman al Zawahiri, a entrare di prepotenza nel caos mediorientale condannando il presidente palestinese. Ma il medico egiziano critica anche Hamas, che avrebbe dovuto "pretendere una costituzione islamica prima di andare alle elezioni" lo scorso gennaio. In ogni caso, condanna ogni forma di mediazione; l’unica via per liberare la Palestina è il jihad", ovvero la guerra santa.

Sul terreno è di nuovo il caos. Due palestinesi sono stati uccisi e altri sei sono rimasti feriti questa mattina in scontri a fuoco tra miliziani di Hamas e uomini di Fatah a Gaza, solo poche ore dopo la proclamazione di un accordo di tregua, il secondo sancito nel giro di 48 ore.

Inutili dunque gli appelli alla calma lanciati ieri sia dal presidente palestinese Abu Mazen, del partito Fatah, sia dal premier del movimento estremista Hamas, Ismail Haniyeh. Il primo ministro peraltro ieri in un lungo intervento televisivo ha accusato direttamente gli Stati Uniti di voler far cadere il suo governo, e ha ribadito che considera "illegale" l’intenzione di Abu Mazen di convocare elezioni legislative anticipate.

La comunità internazionale da parte sua ha espresso al presidente il suo caloroso sostegno e la politica di emarginazione di Hamas resta in vigore, benché nessuno possa dire quale sarebbe il risultato elettorale ed una sconfitta di Hamas, trionfatore alle elezioni dello scorso gennaio, appaia estremamente improbabile.

Il sostegno internazionale però sembra essersi esercitato in pressioni sul fronte del conflitto con Israele: il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, ha annunciato una possibile ripresa dei colloqui con il presidente palestinese Abu Mazen, e secondo una fonte palestinese i due leader dovrebbero vedersi il 24 o 25 dicembre o, al massimo, l’1 o il 2 gennaio.

In questa situazione giungerà stasera a Gerusalemme e sarà domani nei Territori il ministro degli Esteri Massimo D’Alema, da questa mattina in visita in Libano, altro delicatissimo punto di crisi della regione. "Voglio capire con il presidente palestinese Abu Mazen se ancora davvero non ci sia la possibilità di un negoziato per un governo di unità nazionale" ha detto D’Alema arrivando a Beirut, e comprendere dall’interlocutore palestinese "tutto ciò che la comunità internazionale può fare per aiutare in questo momento uno sblocco democratico della situazione palestinese". E questo, ha proseguito D’Alema, "vale per l’Europa e vale per gli americani". In questo senso, il ministro degli Esteri ha annunciato di avere in programma per le prossime ore un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, "se le condizioni logistiche lo permetteranno".

CISGIORDANIA, UCCISI DUE MILIZIANI JIHAD ISLAMICA,STAMPA
Due miliziani della Jihad islamica sono rimasti uccisi stamane nella Cisgiordania settentrionale in uno scontro a fuoco con reparti dell’esercito israeliano. Lo ha appreso da fonti palestinesi il sito Ynet del quotidiano Yediot Ahronot, secondo cui l’incidente è avvenuto a Silat al-Hartya. La notizia non ha ancora conferma da parte israeliana.

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