04 Storia della Palestina: dalla Prima Intifada – dal 1987 al 1999

STORIA DELLA PALESTINA dal 1987 al 1999

1987

5 gennaio – Si svolge una manifestazione di studenti
all’università ebraica di Gerusalemme in solidarietà con gli studenti
arabi dell’università di Bir Zeit, che ad aprile verrà serrata per
quattro mesi.

9 dicembre – In seguito all’uccisione di
quattro operai palestinesi, travolti da un automezzo israeliano mentre
viaggiavano su due taxi collettivi, scoppia la rivolta nella Striscia
di Gaza: è l’inizio della "Prima Intifada", la "rivolta delle pietre".
Il termine "Intifada" (in arabo "l’atto di scuotersi di dosso") indica
la resistenza palestinese all’occupazione israeliana. Comprende forme
di disubbidienza civile, auto-organizzazione a livello
economico-sociale-sanitario-scolastico ecc., manifestazioni di protesta
e varie modalità di rifiuto della presenza dell’occupazione israeliana.

dicembre – Ariel Sharon s’impossessa di un’antica palazzina nel cuore della parte araba della Città Vecchia (Gerusalemme).


1988

31 luglio – La Giordania rinuncia alle proprie pretese politiche ed amministrative sulla Cisgiordania.
15 novembre –
Ad Algeri l’OLP pronuncia ufficialmente la "Dichiarazione di
Indipendenza della Palestina", con il riconoscimento di Arafat come
presidente.


1989

13 aprile – L’esercito israeliano attacca in piena notte e compie un massacro nel villaggio palestinese Nahalin.
16 aprile – Un commando del Mossad (il servizio segreto israeliano) uccide a Tunisi Abu Jihad, membro dell’organo direttivo dell’OLP.


1990

20 maggio – Un colono israeliano uccide otto operai
palestinesi mentre attendevano l’autobus a Ein Al Qara. Seguono rivolte
represse dall’esercito che uccide altri sette palestinesi.
8 ottobre –
Il movimento fondamentalista ebraico "I fedeli del Monte del Tempio"
avvia, con la posa simbolica della prima pietra, la ricostruzione del
Terzo Tempio sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. La rabbia dei
palestinesi esplode e l’esercito israeliano irrompe nella moschea di Al
Aqsa, causando 22 morti e oltre 150 feriti.
13 ottobre –
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU vota, all’unanimità, una dura
condanna per l’eccidio, rinnovando l’accusa ad Israele di continua
violazione del diritto internazionale.


1991

Altri due leader dell’OLP vengono uccisi a Tunisi: Abu Iyad e Abu Alhol.
30 ottobre – Cerimonia d’inizio della "Conferenza di Madrid", negoziato arabo-israeliano voluto dagli Stati Uniti.


1992

16 dicembre – Deportazione da parte di Israele di 417
palestinesi nel sud del Libano, con l’accusa di essere militanti
dell’organizzazioni palestinesi Hamas e Jihad Islamica.


1993

luglio – Nuova offensiva israeliana nella fascia di
sicurezza nel sud del Libano, che provoca la distruzione di una
ottantina di villaggi e l’esodo di un migliaio di profughi.
9 settembre – Riconoscimento reciproco epistolare tra OLP e Stato d’Israele.

13 settembre –
A Washington, Arafat e Rabin firmano la "Dichiarazione di principio su
accordi transitori di autonomia", noti come "Accordi di Oslo", che
contempla: – un auto-governo palestinese nella Striscia di Gaza e nella
zona Gerico; – un ridispiegamento dell’esercito israeliano nei
Territori Occupati; – la costituzione di un corpo di polizia
palestinese; – una serie di progetti di cooperazione economica e di
sfruttamento delle risorse idriche. Invece le questioni di Gerusalemme,
dei profughi, delle colonie, della sicurezza, delle frontiere, delle
relazioni e della cooperazioni con i paesi vicini vengono rinviate ai
negoziati sullo status finale.
30 dicembre – Accordo
diplomatico tra Israele e lo Stato del Vaticano per il reciproco
riconoscimento, con apertura di piene relazioni diplomatiche dal 15
maggio 1994.


1994

Ritardi nell’applicazione degli Accordi di Oslo.
25 febbraio –
Ad Hebron, all’interno della Tomba dei Patriarchi, durante l’ora della
preghiera mattutina, viene compiuto un sanguinoso massacro, ad opera di
un commando di coloni ebrei del movimento Kach, guidati da Baruch
Goldstein, con la complicità dell’esercito israeliano. I morti sono più
di 70 e i feriti più di 300. Nelle manifestazioni che ne seguono, nei
giorni successivi, vengono uccisi altri 22 palestinesi e a Hebron viene
dichiarato lo stato d’assedio.
29 aprile – Palestinesi e israeliani firmano a Parigi un accordo di collaborazione economica.

4 maggio – Accordo del Cairo: viene firmato il piano per l’autonomia della Striscia di Gaza e della zona di Gerico.
13 maggio – L’esercito israeliano lascia Gerico.
18/19 maggio – L’esercito israeliano abbandona la Striscia di Gaza.
1° luglio – Il presidente dell’OLP, Arafat fa il suo ingresso a Gaza, dall’esilio.

25 luglio – Fine dello stato di belligeranza fra Israele e Giordania
ottobre – Instaurazione di relazioni ufficiali bilaterali fra lo Stato del Vaticano e l’OLP.
14 ottobre – Arafat, Rabin e Peres vengono insigniti a Stoccolma del premio Nobel per la Pace.
26 ottobre – Firma del trattato di pace tra lo Stato d’Israele e il Regno Hashemita di Giordania.


1995

24 settembre – Accordo di Taba, i cui risultati vengono poi ratificati a Washington il 28.
28 settembre –
Arafat e Rabin firmano a Washington, alla presenza di Clinton, Mubarak
e di Re Hussein, l’Accordo Oslo II (accordo ad interim
israeliano-palestinese sulla Cisgiordania e sulla Striscia di Gaza),
che prevede il ridispiegamento dell’esercito israeliano in
Cisgiordania, che verrebbe divisa in tre aree: Area A (circa il 3% del
territorio e il 20% della popolazione) sotto il totale controllo
dell’ANP, Area B (il 27% del territorio e il 68% della popolazione)
controllata in modo congiunto dalle forze israeliane e palestinesi e
Area C (il rimanente 70% del territorio composto dalle zone rurale non
abitate, dagli insediamenti israeliani e dalle aree d’importanza
strategica) sotto il totale controllo israeliano. Sono rinviate a data
da stabilirsi le questioni relative a: Gerusalemme, profughi, colonie,
sicurezza, frontiere, relazioni e cooperazioni con i paesi vicini, ma a
non più tardi del 4 maggio ’96.
4 novembre – Yitzhak
Rabin viene ucciso nel corso di una manifestazione del Partito
Laburista a Tel Aviv, dallo studente Yigal Amir, fondamentalista ebreo
che ci rifaceva alle idee del rabbino Meir Kahane.


1996

20 gennaio – Elezioni palestinesi dei due organi
principali dell’Autorità Nazionale: il presidente ed il Consiglio
dell’Autonomia. Yasser Arafat viene eletto Presidente dell’Autorità
Nazionale Palestinese e la sua organizzazione, Al-Fatah, conquista due
terzi degli 80 seggi del Consiglio Legislativo Palestinese.
11 aprile – Inizia la "Operazione Furore" dell’IDF nel sud e nell’est del Libano, che provoca più di 400.000 profughi.

18 aprile –
Gli aerei israeliani bombardano presso Kana (vicino a Tiro) la base del
contingente di pace ONU delle Isole Fiji, che ospitava civili libanesi
in fuga dai bombardamenti. Vengono uccisi 102 civili. Le forze di
interdizione ONU in Libano dichiarano di aver chiesto ripetutamente la
sospensione dell’attacco.
5 maggio – Si aprono a Taba i
negoziati di pace israelo-palestinese sullo statuto definitivo della
Cisgiordania e della Striscia di Gaza che vedono sul tappeto tutte le
questioni più spinose (Gerusalemme, le frontiere, il ritorno dei
profughi, le colonie, lo Stato Palestinese). Il negoziato viene subito
sospeso in attesa dei risultati delle elezioni anticipate in Israele.
24/29 settembre – La
provocatoria apertura, da parte della municipalità ebrea di
Gerusalemme, di un tunnel sotto la Spianata delle Moschee scatena
scontri con l’esercito israeliano. Sulla Spianata delle Moschee gli
israeliani si esercitano al "tiro al palestinese" uccidendo tre persone
e ferendone più di dieci. Gli scontri fra palestinesi ed esercito
israeliano dilagano anche nel resto dei Territori Occupati. Alla fine i
morti tra i palestinesi sono 76.

9 ottobre – Prima visita ufficiale di Yasser Arafat in Israele, il presidente palestinese viene accolto solennemente da Ezer Weizman.


1997

27 febbraio – In violazione degli accordi di Oslo,
Israele annuncia la costruzione di un nuovo insediamento ebraico sulle
colline di Har Homa, nella parte araba occupata di Gerusalemme. I Gli
Stati Uniti si oppongono con il veto a una risoluzione del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite che chiede ad Israele di abbandonare la
costruzione di questa nuova colonia.
18 marzo – Iniziano i lavori per la costruzione dell’insediamento.

25 aprile – L’Assemblea Generale dell’ONU approva una risoluzione di severa censura nei confronti di Israele per il nuovo insediamento.
1° ottobre – Sotto la pressione della Giordania, Israele libera,
con altri 35 prigionieri palestinesi, Sheikh Ahmed Yassin, il leader
spirituale di Hamas, che viene accolto a Gaza come un eroe il 6
ottobre. La Giordania in cambio rilascia due agenti del Mossad.


1998

21 giugno – Il governo israeliano ratifica il progetto
"Grande Gerusalemme" proposto da Nétanyahu. Il progetto prevede la
trasformazione delle colonie alla periferia di Gerusalemme in modo da
realizzare una grande Gerusalemme che da sola coprirebbe il 20% del
territorio cisgiordano.

7 luglio – L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite eleva lo statuto della delegazione palestinese a quello di super-osservatore.
13 luglio – Il Consiglio di Sicurezza chiede ad Israele di abbandonare il progetto "Grande Gerusalemme".
23 ottobre –
"Accordo di Wye Plantation": l’Autorità Palestinese dovrà recuperare
entro 3 mesi un ulteriore13% del territorio della Cisgiordania (1%
nella Area A, cioè a piena sovranità palestinese, e 12% nella Area B,
cioè a sovranità condivisa con gli israeliani). Tutto ciò in cambio
della repressione dei movimenti ostili al processo di pace e con la CIA
come supervisore del piano di lotta al terrorismo.

24 novembre – Inaugurazione dell’aeroporto internazionale palestinese di Rafah/Gaza.
14/15 dicembre –
Clinton è il primo presidente statunitense a visitare la Palestina ed
insieme ad Arafat partecipa ai lavori del Consiglio Nazionale
Palestinese, dove il presidente palestinese abroga la clausola dello
Statuto Palestinese che prevede la distruzione di Israele.
18 dicembre – Il governo israeliano sospende l’applicazione dell’Accordo Wye Plantation.


1999

25 marzo – Meeting a Berlino, i ministri degli esteri
dell’Unione Europea proclamano il diritto permanente e senza
restrizioni dei palestinesi all’autodeterminazione, compresa la
possibilità di uno stato.
17 maggio – Elezioni politiche in Israele. Il candidato laburista, Ehud Barak, batte il leader del Likud, Binyamin Netanyahu.
4/5 settembre – A Sharm el-Sheik, Arafat e B

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