Pax Christi sollecita Israele ai negoziati con i prigionieri in sciopero della fame


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Bruxelles-WAFA. Pax Christi International mercoledì ha lanciato un appello a Israele affinché incominci un serio dialogo con i prigionieri palestinesi che si trovano in sciopero della fame da 32 giorni.’organizzazione internazionale insieme ai suoi membri e partner ha espresso enorme preoccupazione per la situazione dei palestinesi reclusi nelle prigioni israeliane, specialmente di quelli che sono in sciopero della fame da un mese, e le cui condizioni stanno peggiorando.

“La loro salute è in pericolo e sono soggetti a misure e politiche violente e coercitive da parte dell’IPS (Israeli Prisons Service) e da parte di unità speciali, che tentano di spingere i prigionieri ad interrompere lo sciopero”, ha detto l’organizzazione in una conferenza stampa.

“I prigionieri in sciopero della fame sono impegnati in un’azione legittima e non violenta finalizzata alla domanda di diritti basilari, inclusa la fine di tortura e maltrattamenti, la pratica della detenzione amministrativa, dei processi ingiusti, della detenzione di bambini, che condizionano lo stato dei detenuti, inclusa la privazione di cibo e sonno, di cure mediche insufficienti, isolamento e negazione del diritto all’istruzione”, ha aggiunto Pax Christi.

“Le loro richieste sono legittime e in linea con la legge internazionale in quanto standard umanitari e umani a cui hanno diritto i prigionieri”.

Pax Christi International ha favorevolmente ascolto la recente dichiarazione del Rappresentante ONU sui diritti umani nei territori palestinesi occupati, nel quale si chiedeva ad Israele di conformarsi alla legge internazionale in materia di detenzione.

Il rapporto “sollecitava il resto della comunità internazionale a esprimersi a favore e a supporto delle richieste dei prigionieri palestinesi e ad insistere affinché Israele entri subito in dialogo con i prigionieri prima che sia troppo tardi”.

“Quest’anno è il centenario della Dichiarazione Balfour, settant’anni dalla risoluzione ONU 181 e 50 anni da quando Israele ha iniziato l’occupazione della Cisgiordania, della Striscia di Gaza, delle alture del Golan e l’annessione di Gerusalemme Est. Lo sciopero della fame dei prigionieri richiama ancora una volta le violazioni fondamentali dei diritti umani dei palestinesi, sullo sfondo di 50 anni di dura occupazione”.

Traduzione di Marta Bettenzoli