La pulizia etnica della Palestina e le “tecniche” israeliane

InfoPal. Israele usa varie forme di pulizia etnica della Palestina storica:
1) uccisioni e esecuzioni extragiudiziali, soprattutto contro adolescenti e giovani – sia nella Striscia di Gaza sia in Cisgiordania e Gerusalemme;
2) ferimenti che rendono disabili sia dal punto fisico che mentale, anche in forma permanente- sia nella Striscia di Gaza sia in Cisgiordania e Gerusalemme;
3) periodiche offensive contro la Striscia di Gaza, durante le quali vengono sperimentate nuove armi di distruzione e non convenzionali;
4) massicce campagne di detenzione di bambini e giovani, donne e madri, padri di famiglia. In carcere, i prigionieri sono torturati, umiliati, subiscono pressioni psicologiche, ecc. Oltre a questo, le condizioni igienico-sanitarie sono tali che non fanno che peggiorare la situazione a livello di salute fisica e psichica, i Palestinesi si ammalano e non vengono curati. Questo fa sì che si crei una massa di disabili, di malati, di persone distrutte nel corpo e nella mente, con un peso sociale altissimo per la Palestina;
5) colonizzazione esponenziale di ciò che rimane dei Territori palestinesi;
6) sradicamento e deportazione;
7) leggi razziste e apartheid, Muro di Annessione, bantustan, separazione razziale;
8) demolizioni di case, strutture, villaggi, ecc.;
9) furto delle tradizioni culturali, culinarie, storiche, ecc.;
10) cancellazione della memoria storica della Palestina, divieto della Storia e della Cultura palestinesi; distruzione dei luoghi sacri – musulmani e cristiani -, dei monumenti e di qualsiasi traccia arabo-palestinese;
11) propaganda, hasbara, nei mezzi di informazione e cinematografici mondiali;
12) indebolimento dei legali tra Palestina e mondo arabo e islamico e divisione interna palestinese e nel mondo arabo e islamico;
13) falsificazione della narrativa storica.