OCHA: più di 705 ostacoli stradali intralciano il movimento dei palestinesi

Gerusalemme occupata – PIC. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha condotto un’indagine sulle “chiusure globali”, registrando 705 ostacoli permanenti lungo la Cisgiordania che limitano o controllano il movimento dei veicoli palestinesi e in alcuni casi anche dei pedoni.

Il rapporto ha registrato un aumento del 3%  rispetto ai dati del dicembre 2016.

Tali ostacoli sono stati posti dall’esercito israeliano, per “ragioni di sicurezza”. Lo schieramento di ostacoli è diventato più flessibile e, insieme alla riduzione del livello di violenza rispetto all’indagine precedente, ha un impatto meno negativo sul quotidiano dei palestinesi che viaggiano attraverso i Territori palestinesi (a eccezione di Gerusalemme Est e dell’area H2 a Hebron).

Gli ostacoli includono 140 check-point permanenti o mobili, 165 caselli stradali privi di personale (di cui almeno la metà sono chiusi), 149 cumuli di terra e 251 altri ostacoli privi di personale (posti di blocco, trincee, pareti di terra, etc).

La differenza più significativa osservata dall’ultima inchiesta in termini di categorie di ostacoli è l’aggiunta di 36 caselli e la rimozione di 31 muri di terra. Un aumento netto è stato registrato a Ramallah, con 15 nuovi ostacoli.

Tutti i 140 check-point includono un’infrastruttura permanente ma solo 64 prevedono un personale permanente con agenti di sicurezza, inclusi 32 situati lungo il Muro di separazione o sulle strade che portano a Israele, 20 nell’area di Hebron controllata da Israele (H2), e altre 12 altrove in Cisgiordania. Gli altri 76 check-point (parziali) hanno personale di guardia occasionale o che si trova in torrette militari e non a terra. Otto check-point sono localizzati lungo la Linea Verde d’armistizio.

Tra gennaio 2017 e la fine di luglio 2018, le forze israeliane hanno impiantato 4.924 check-point mobili, circa 60 alla settimana. Ciò significa che le forze israeliane sono state impegnate per più ore in una strada determinata per il solo fine di fermare e identificare auto e veicoli palestinesi, ma senza una struttura permanente.

Traduzione per InfoPal di Chiara Parisi