Ong Gisha: la chiusura israeliana dei valichi di Gaza è una “punizione collettiva”

Gaza-MEMO. La chiusura, da parte delle autorità israeliane, dei valichi  di Karam Abu Salem (Kerem Shalom) e Beit Hanoun (Erez) della Striscia di Gaza costituisce un atto di “punizione collettiva”, ha affermato giovedì l’ONG israeliana Gisha.
 
Karam Abu Salem è l’unico passaggio per le merci, e Beit Hanoun è l’unico per le persone che viaggiano tra la Striscia e la Cisgiordania occupata ed Israele.
 
Secondo Gisha, Israele ha annunciato la chiusura dei valichi mercoledì sera, verso mezzanotte.
 
Una dichiarazione dell’autorità israeliana per i passaggi di frontiera ha affermato che la decisione è stata presa “a causa del lancio [di razzi] dalla Striscia di Gaza contro Israele”.
“Kerem Shalom opererà solo per il trasferimento di gas e carburante, mentre i viaggi attraverso Erez saranno limitati a cittadini stranieri, cittadini israeliani e casi di urgenza medica”.
 
Gisha fa notare che il lancio di razzi proveniente dalla Striscia di Gaza “non giustifica la punizione collettiva della popolazione civile di Gaza”, che costituisce “una grave violazione del diritto internazionale.
 
“Le vite quotidiane di due milioni di abitanti di Gaza dipendono dal regolare funzionamento degli passaggi di frontiera. I residenti di Gaza si affidano ad essi per l’ingresso degli approvvigionamenti di base, compresi gli aiuti umanitari, e per il commercio ed i mezzi di sussistenza”, ha aggiunto l’ONG.