Proteste dei giovani palestinesi in Cisgiordania contro manifestazione dei coloni a Gerusalemme

Gerusalemme/al-Quds-PIC e Quds Press. Decine di giovani palestinesi sono scesi in strada in diverse aree della Cisgiordania e si sono scontrati con le forze di occupazione israeliane (IOF) per protestare contro lo svolgimento della “marcia della bandiera” nella Città Vecchia di Gerusalemme.

Durante gli scontri, i giovani hanno bloccato le strade con pneumatici in fiamme e hanno lanciato pietre e bottiglie vuote contro i soldati israeliani, che hanno risposto sparando proiettili di acciaio rivestiti di gomma, gas lacrimogeni e granate assordanti.

Secondo quanto riferito, nessuno è stato ferito dagli spari delle IOF, ma diversi manifestanti hanno sofferto per la loro esposizione ai gas lacrimogeni.

Gli scontri sono avvenuti in diverse aree della Cisgiordania, tra cui la città di Betlemme, il campo profughi di al-Arrub nel nord di al-Khalil/Hebron e all’ingresso nord della città di Ramallah.

A Gerusalemme, la Mezzaluna Rossa ha affermato che più di 33 persone, per lo più gerosolimitani, sono rimaste ferite quando le forze di polizia israeliane le hanno attaccate durante la “marcia della bandiera” dei coloni svoltasi nella Città Vecchia.

Secondo fonti locali e report dei media, la polizia israeliana ha attaccato violentemente cittadini e attivisti in diverse aree di Gerusalemme mentre protestavano pacificamente contro lo svolgimento della provocatoria marcia dei coloni.

La maggior parte dei cittadini feriti ha ricevuto assistenza medica sul posto, mentre altri sono stati ricoverati d’urgenza in ospedale.

Almeno 17 palestinesi sono stati arrestati dalle forze di polizia durante gli eventi.

Più tardi, in serata, migliaia di coloni estremisti, incluso il membro della Knesset Itamar Ben-Gvir, si sono riversati nella piazza Bab al-Amud (Porta di Damasco) che conduce alla Città Vecchia, dove hanno iniziato a scandire slogan razzisti contro gli arabi, scortati dalla polizia.

Durante la marcia, alcuni coloni hanno lanciato pietre, bottiglie d’acqua e lattine di succo contro giornalisti e operatori dei media e hanno issato uno striscione chiedendo la demolizione della Cupola della Roccia della moschea di al-Aqsa e la costruzione del loro presunto tempio sulle sue rovine.

Dopo aver lasciato Bab al-Amud e marciando verso la piazza del muro di al-Buraq (muro occidentale), i coloni hanno attaccato verbalmente il Profeta Muhammad mentre sputavano a terra.