Minore palestinese scomparso: si trova in un carcere israeliano perché cercava lavoro

Gaza-PIC. La Croce Rossa ha informato la famiglia di un 17enne palestinese che il loro figlio è rinchiuso in una prigione dell’occupazione israeliana nella Palestina occupata del 1948.

La famiglia ha detto che sono stati aggiornati sull’arresto del figlio da una telefonata della Croce Rossa.

Lo zio del giovane prigioniero ha riferito che suo  nipote, Jamal Mosleh, era scomparso da diversi giorni, rapito dalle forze di occupazione israeliana mentre cercava di attraversare la barriera di sicurezza di Gaza nella Palestina occupata del 1948 in cerca di lavoro.

Chi ha assistito alla scena ha raccontato che il prigioniero faceva parte di un gruppo di rifugiati palestinesi che erano stati presi di mira da pesanti raffiche sparate dai soldati dell’occupazione israeliana ad est del campo profughi di al-Maghazi.

Jamal era disoccupato da diverso tempo a causa della mancanza di opportunità di lavoro e del duro assedio delle autorità di occupazione israeliana nella Striscia di Gaza.

Un parente di Jamal ha parlato delle condizioni economiche disastrose sopportate dai 10 membri della famiglia del prigioniero, tutti stipati in una casa con una superficie complessiva di circa 60 metri quadrati.

Almeno 14 Palestinesi sono stati rapiti dalle forze di occupazione israeliana vicino alla recinzione di confine che separa Gaza e la Linea Verde, secondo i dati di Human Rights.

I tentativi degli abitanti di Gaza di attraversare la recinzione di confine sono dovute al bisogno immediato di cercare opportunità di lavoro da qualche parte, fuori dalla Striscia, sottoposta a un ininterrotto blocco di 8 anni da parte dell’occupazione israeliana.

I rapporti ufficiali indicano che l’80% della popolazione di Gaza è totalmente dipendente dagli aiuti dell’UNRWA.

Traduzione di Edy Meroli