A gennaio l’occupazione ha arrestato 490 palestinesi

460_0___10000000_0_0_0_0_0_kidnpp21Ramallah-Quds Press. Il Centro studi palestinese sui prigionieri ha dichiarato che le forze di occupazione israeliane hanno arrestato, durante lo scorso mese di gennaio, 490 palestinesi, tra cui 13 donne, 140 bambini, due membri de Consiglio legislativo palestinese e un ex ministro.

Le forze di occupazione hanno arrestato i parlamentari Muhammad Abu Teir, 65 anni, di Gerusalemme, e Hatem Qufaysha, 55 anni, di Hebron, insieme al ministro degli Enti locali del decimo governo palestinese, Issa al-Jabari, portando a 7 il numero dei deputati nelle carceri israeliane, secondo il monitoraggio compiuto da Quds Press.

In un comunicato, il Centro ha precisato che le forze di occupazione hanno arrestato 10 palestinesi nella Striscia di Gaza, tra cui 6 pescatori e un cittadino che accompagnava la moglie a Gerusalemme per motivi di salute.

In un comunicato, il Centro ha sottolineato che le forze di occupazione hanno emesso, nel mese di gennaio, 117 mandati di arresto amministrativo, di cui 54 emessi contro persone arrestate per la prima volta, e 63 rinnovi di detenzioni già in atto. La città di Hebron è stata colpita dal più elevato numero di mandati, con 42 ordini di arresto amministrativo.

Il Centro ha descritto i provvedimenti come “una continuazione della politica arbitraria delle forze di occupazione, soprattutto riguardo ai mandati contro il deputato di Hamas Hatem Qufaysha e l’ex ministro Issa al-Jabari.

Il Centro ha quindi riferito che il giornalista Muhammad al-Qeeq continua lo sciopero della fame nelle carceri dell’occupazione, iniziato il 24 novembre 2015, contro la politica della detenzione amministrativa, spiegando che le sue condizioni sono ormai in una fase critica e che il tribunale dell’occupazione ha disposto una revisione del suo caso in base all’evolversi del suo stato di salute.

Il Centro studi sui prigionieri ha dichiarato che, nel mese di gennaio, l’amministrazione penitenziaria ha intensificato la politica di aggressione nei confronti dei detenuti con trasferimenti poco chiari e attacchi.

Il rapporto ha infatti monitorato 16 casi di aggressione alle celle dei prigionieri nelle carceri israeliane, concentrati nelle prigioni di al-Negev e Nufha, insieme al caso dell’isolamento di 3 prigionieri e a quello del trasferimento di altri 13 detenuti da una prigione all’altra.

Riad al-Ashqar, direttore del Centro studi ha osservato che le forze di occupazione continuano la loro politica di arresti arbitrari al fine di “spegnere l’Intifada popolare scoppiata 4 mesi fa”.

Il Centro ha rinnovato la sua richiesta alle istituzioni locali e internazionali di un intervento immediato per fermare la politica di arresti arbitrari condotta senza sosta dalle autorità di occupazione.

Traduzione di Federica Pistono