The Palestine Telegraph. Di Sahar Tawfeeq. Prendo carta e penna e butto giù alcuni ricordi, prima che siano sostituiti da altre immagini più dure e difficili da sostenere. Ricordi di famiglia, la mia famiglia, che non ho certezze di trovare viva al mio risveglio. Ricordi legati ai miei parenti, che mi mancano come non mai e non posso chiamare,
Ricordi con i miei vecchi compagni di scuola e gli amici dell’università’. Chissà se respirano ancora!
Mi ritrovo a pensare…
“Succede solo a Gaza…”
Una casa è rasa al suolo da un bombardamento, davanti agli occhi inermi dei suoi proprietari.
In un attimo la loro infanzia appartiene al passato e i ricordi svaniscono portati via dal vento.
Se n’andranno senza perdere alcun caro, se la fortuna li assiste…
Accade solo a Gaza…
C’ è un attacco aereo in corso, lanciano un razzo per colpire un bersaglio umano e un’intera famiglia resta uccisa, nel sonno.
Accade solo a Gaza…
Sentite questa: qui succede che un orfano diventi doppiamente orfano. Un bambino ha perso sua madre in un attacco aereo dopo aver perso il padre nell’ultima aggressione israeliana…
Accade solo a Gaza…
Un altro bambino, sanguinante, finisce in ospedale insieme al fratello. Supplica il dottore di curare prima il fratellino, peccato che il piccolo stia bene e sia lui quello gravemente ferito!
Accade solo a Gaza…
Piccoli siedono accanto al cadavere del loro fratello per posare un ultimo bacio sulla sua fronte. La madre li guarda da lontano e il suo cuore si sgretola. Il padre trattiene le lacrime, come a proteggere i figli dal suo stesso dolore e arrivati al cimitero l’uomo esplode in un pianto incontenibile…
Accade solo a Gaza…
Una bambina se ne va lasciando il suo giocattolo tra le macerie di quella che era casa sua…
Accade solo a Gaza…
Auto e motociclette sono target sensibili e la gente salta sulla sedia ogni qualvolta ne senta passare una vicino a casa…
Accade solo a Gaza…
La gente chiude ogni conversazione, telefonica o di persona, salutandosi come se fosse l’ultima volta…
Accade solo a Gaza…
Tutti controllano continuamente la lista dei martiri, che magari tra i nomi spunta quello di una persona conosciuta, di un parente, di un amico…
Accade solo a Gaza…
Invece di giocare tutto il giorno e dormire come sassi la notte, ora i bambini passano le loro giornate aggrappati alle vesti delle madri e si addormentano ascoltando in cuffia ogni genere di cosa, pur di non sentire il suono delle bombe…
Dormire è un’attesa spasmodica dell’alba e quando il sole sorge si attende l’arrivo della notte. In altre parole, si ammazza il tempo sperando che quest’incubo termini presto…
Accade solo a Gaza…
E’ in atto una punizione collettiva contro un’intera nazione…
Accade solo a Gaza…
Mi spiace, vorrei essere in grado raccontare cosa succede realmente qui ma non vi sono parole efficaci per descrivere le giornate degli abitanti di Gaza, il loro stato d’animo, i loro pianti!
Adesso so, nel profondo, che “la guerra non finisce mai…”
Traduzione di Chiara Dalmaviva