Agenzia ebraica pronta a chiudere le porte in Russia e lavorare online

Mosca – MEMO. L’Agenzia Ebraica potrebbe porre fine alla sua presenza fisica in Russia e iniziare a lavorare online e via telefono, secondo quanto riferito mercoledì dai media israeliani, che hanno citato un alto funzionario.

Mercoledì si è svolto un incontro presso la sede dell’agenzia a Gerusalemme per discutere su come trasferire l’operazione dalla Russia in Israele.

“Stiamo esaminando tutte le opzioni per i giorni grigi”, ha riferito il Times of Israel, citando un funzionario dell’Agenzia ebraica che ha parlato in condizione di anonimato.

“Il processo potrebbe andare in entrambe le direzioni: chiudere o rimanere sotto una regolamentazione più severa”, ha detto. “Ma di certo non ce ne andremo se possiamo farne a meno”.

Una fonte ha dichiarato al Jerusalem Post: “L’Agenzia Ebraica convergerà tutto il suo lavoro sull’aliyah (immigrazione ebraica in Israele) da Israele, online o per telefono. Il problema è che non ci sarà modo di incoraggiare l’aliyah dalla Russia”.

Inoltre, non sarà in grado di svolgere attività filantropiche fisiche in Russia, “ma finanzierà attività locali o invierà educatori temporanei da Israele per assistere nella vita ebraica”.

Un alto funzionario ha dichiarato: “L’Agenzia non ha intenzione di chiudere le sue attività e lasciare la Russia. Ci adatteremo ai requisiti della legge russa e opereremo nel suo quadro, ma continueremo ad essere presenti e ad operare in Russia, finché ciò sarà legalmente possibile per noi”.

L’udienza in tribunale è stata fissata per il 19 agosto, durante la quale i giudici potrebbero vietare l’attività dell’agenzia, come raccomandato dal ministero della Giustizia più di un mese fa.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.